I progressi della ricerca italiana

ROMA – focus/ aise – Si è conclusa nei giorni scorsi un’importante tappa verso la realizzazione della missione LISA dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che avrà l’obiettivo di rivelare le onde gravitazionali dallo spazio. ne dà notizia l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare – INFN spiegando che è stata completata la costruzione del primo modello di un elemento centrale della missione, l’electrode housing, realizzato grazie alla supervisione e al finanziamento di 300 mila euro da parte dell’INFN, che ne ha affidato la costruzione all’azienda OHB Italia SpA.
LISA sarà il primo rivelatore spaziale di onde gravitazionali, e seguirà la Terra nella sua orbita intorno al Sole. Sarà costituito da un triangolo equilatero ai cui vertici ci saranno tre satelliti, a 2,5 milioni di chilometri di distanza l’uno dall’altro, che si “scambieranno” fasci laser, funzionando come un gigantesco interferometro. Al passaggio di un’onda gravitazionale, la distanza percorsa dai fasci laser da un satellite all’altro subirà variazioni minime, rivelabili attraverso l’analisi dell’interferenza tra i fasci.
Il cuore di ciascun satellite è costituito da due GRS (Gravitational Reference System), complessi sistemi realizzati grazie al contributo italiano alla missione LISA, attraverso l’INFN e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), e con elementi provenienti dalla NASA e da istituti di ricerca svizzeri, guidati dall’ETH di Zurigo.
Componente fondamentale dei GRS è un cubo di oro e platino, detto test mass, l’oggetto su cui si riflettono i fasci laser e il cui spostamento indicherà il passaggio di un’onda gravitazionale. Ogni test mass sarà alloggiata all’interno di un electrode housing, il cui primo modello è stato appena completato.
L’electrode housing – spiega l’INFN – è un dispositivo meccanico in molibdeno a precisione micrometrica, progettato per schermare la test mass dai disturbi esterni, mantenerla in posizione con degli elettrodi e, con l’ausilio di luce LED, modificarne la carica elettrica. Ora che il modello ingegneristico (engineering model) dell’electrode housing è stato realizzato, verrà ricoperto d’oro in un’operazione supervisionata dall’ASI, e sarà sottoposto a complessi test a terra.
“L’engineering model sarà utilizzato come prototipo per la realizzazione dei modelli di qualifica (qualification model) dell’electrode housing, fino ad arrivare ai modelli di volo (flight model), che dovranno essere pronti tra il 2030 e l’inizio del 2032, in vista del lancio dei satelliti di LISA previsto per il 2035”, spiega Carlo Zanoni, ingegnere del centro di ricerca TIFPA-INFN, che coordina lo sviluppo del GRS e ha seguito il processo tecnico-amministrativo per la realizzazione di questo modello. “Avviare la catena di fornitura per la costruzione di questo gioiello di precisione rappresenta una tappa essenziale verso il programma di volo. Ugualmente importante sarà l’utilizzo di questo electrode housing nei test sperimentali che ci permetteranno di simulare le condizioni spaziali e che condurremo sia a Trento sia in collaborazione con il CERN”.
La costruzione del prototipo dell’electrode housing è stata finanziata dalla Commissione Scientifica Nazionale 2 dell’INFN, che coordina le ricerche dell’Istituto nel campo della fisica delle astroparticelle, ed è stata seguita da ricercatori e ricercatrici del centro nazionale dell’INFN TIFPA di Trento, della sezione INFN di Roma Tor Vergata e dell’Università di Trento.
LISA è la più grande missione spaziale scientifica dell’ESA, a cui partecipano le agenzie spaziali dei paesi membri, tra cui l’ASI, che coordina il contributo del nostro Paese, incluso quello dell’INFN che è impegnato con il centro INFN-TIFPA, le sezioni di Roma Tor Vergata e Firenze.
L'Associazione Nazionale di Impiantistica Industriale (ANIMP) e il Dipartimento Nucleare dell’ENEA, hanno siglato una Lettera d’Intenti per promuovere congiuntamente tematiche e tecnologie nucleari in Italia. L'obiettivo è esplorare il contributo potenziale del nucleare al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di sicurezza energetica del Paese, valorizzando il know-how tecnologico e scientifico nel settore, anche con riguardo alle innovazioni più recenti.
La firma è avvenuta in occasione del 31° Convegno annuale della Sezione Componentistica d'Impianto di ANIMP, tenutosi a Milano presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo e dedicato a “Scenari e trend per la filiera dell'impiantistica industriale italiana”.
La collaborazione si fonda sul riconoscimento del ruolo chiave dell’energia nucleare nella transizione energetica e sulla necessità di coinvolgere attivamente la filiera industriale italiana. L’accordo risponde al forte interesse emerso dal tessuto associativo ANIMP, che riunisce l’intera catena del valore dell’impiantistica industriale, dai General Contractor alle PMI specializzate, fino al mondo universitario.
Il Dipartimento Nucleare ENEA metterà a disposizione studi, analisi e attività di ricerca-sviluppo-innovazione nel campo della fissione e della fusione, in un’ottica di trasferimento tecnologico al sistema produttivo.
Gli impegni reciproci prevedono:
Diffusione delle competenze: ANIMP si farà promotrice di webinar, seminari e iniziative divulgative per favorire la comunicazione diretta tra gli esperti ENEA e le imprese associate, colmando il gap informativo e formativo sulle nuove tecnologie nucleari.
Sinergia progettuale: ENEA e ANIMP si impegnano ad agevolare il reciproco coinvolgimento nelle attività che riguardino il tema nucleare d’interesse per l’Associazione.
Le imprese ANIMP possiedono competenze essenziali per lo sviluppo di tecnologie innovative come gli SMR e gli AMR, che possono contribuire non solo alla produzione elettrica, ma anche alla decarbonizzazione del calore di processo e alla produzione di idrogeno in settori industriali ad alta intensità energetica.
Gli SMR, Small Modular Reactor, sono reattori modulari di piccola taglia, flessibili, sicuri e adatti alla cogenerazione a media-alta temperatura. Offrono vantaggi in termini di costi, tempi di installazione e stabilità della rete.
Gli AMR, Advanced Modular Reactor, sono reattori avanzati, modulari ad alta efficienza, in grado di riciclare il combustibile esausto proveniente dagli SMR, di fornire calore di processo ad alta temperatura per applicazioni industriali.
L’accordo rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la leadership italiana nella filiera energetica internazionale.
“Questa Lettera d’Intenti con ENEA, siglata in un momento cruciale per il futuro energetico – evidenzia Marco Villa, Presidente ANIMP - è la prova della ferma volontà dell’impiantistica industriale italiana di raccogliere la sfida del nuovo nucleare. ANIMP è il punto di convergenza di General Contractor, PMI e Università, e in questo ruolo strategico siamo pronti a valorizzare il solido know-how del Sistema Paese. La massima sinergia tra enti di ricerca come ENEA, istituzioni pubbliche e la nostra filiera è l'unica via per accelerare il cammino verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di transizione energetica, garantendo sicurezza e competitività.”
“Il rilancio della ricerca e dell’innovazione nel settore nucleare – sottolinea Mariano Tarantino, responsabile Divisione Sistemi Nucleari per l’Energia che ha firmato per ENEA – è un imperativo strategico per l’Italia e per l’Europa, come riconosciuto dalle istituzioni internazionali. ENEA è impegnata in prima linea nella ricerca su fusione e fissione avanzate e la collaborazione con ANIMP è fondamentale per il trasferimento di queste competenze specialistiche al sistema produttivo. Unendo la nostra eccellenza scientifica alla capacità realizzativa ANIMP, il Paese può proiettarsi con un ruolo di primo piano negli scenari energetici globali, assicurando una fornitura stabile, pulita e contribuendo fattivamente alla decarbonizzazione e alla sicurezza energetica nazionale”. (focus\aise)