I volti del Made in Italy (2)

ROMA – focus/aise – Con l’apertura della Fiera del Libro di Francoforte l’Italia, Paese Ospite d’Onore della 76esima edizione, accoglie i visitatori in un allestimento di 2.300 mq disegnato, su incarico del commissario straordinario Mauro Mazza, dallo studio multidisciplinare Stefano Boeri Interiors, fondato dall’architetto Stefano Boeri con l’architetto Giorgio Donà.
In linea con il tema “Radici nel futuro” scelto per il Padiglione Italia, il progetto allestitivo si ispira ai canoni della piazza italiana, intesa non solo come spazio ma anche come principio generatore e simbolo identitario per eccellenza della città italiana ed europea. L’allegoria della piazza italiana proposta da Stefano Boeri Interiors richiama la limpida struttura architettonica caratteristica dei centri storici italiani e la piazza come luogo delle relazioni informali, palcoscenico privilegiato dell’imprevedibilità della vita quotidiana.
Un luogo di incontro e scambio culturale, dove passato e futuro trovano espressione sotto forma di inattese combinazioni, grazie alle quali letteratura, musica, arte e vita quotidiana dialogano in modo aperto e coinvolgente tra i tavolini, i portici, gli androni, i palazzi civili e le architetture sacre. La piazza è dunque insieme l’allegoria e il calco fisico di una comunità urbana, ma anche lo scenario dove si è depositato nei secoli l’immaginario narrativo di centinaia di scrittrici e scrittori. Uno spazio grazie al quale la cultura italiana e in particolare la sua letteratura si sono rappresentate nel mondo.
“Anima delle nostre città e del nostro Paese, la piazza è il luogo della libertà di pensiero e di espressione: ci si può semplicemente passare attraverso per raggiungere un punto di interesse, oppure sostare, sedersi, assistere ad un evento, manifestare per difendere un diritto, leggere un libro, riposare o immaginare la vita che vi ha preso forma nelle epoche passate. La piazza che abbiamo disegnato non è soltanto il luogo in cui esplorare le ultime novità editoriali e letterarie, ma in cui riscoprire il valore dell’incontro, del dialogo e della convivialità”, commenta l’architetto Stefano Boeri.
“Per trasmettere questi valori ai visitatori della Fiera del libro di Francoforte, abbiamo voluto create uno spazio capace di accogliere e unire forme di spontaneità che una piazza, con la sua architettura, può suggerire. Colonne, porticati, gradini e portali identificano i fondamenti di un linguaggio che si manifesta in spazi, forme e stili ben definiti e riconoscibili”, aggiunge l’architetto Giorgio Donà.
Il progetto
Nato da un’idea condivisa con lo storico dell’arte Giovanni Agosti, il progetto allestitivo si articola attorno a quegli elementi che tradizionalmente compongono le piazze italiane, al di là delle innumerevoli declinazioni storiche e funzionali che questi luoghi hanno assunto.
Il cuore del padiglione è costituito dalla riproduzione in scala ridotta di una piazza, creata ispirandosi ai toni monocromatici del granito e della pietra; uno spazio rettangolare di circa 2300mq delimitato da una serie di colonne in stili architettonici diversi, e da quattro file di portici, dai quali si accede alle stanze perimetrali che ospitano le esposizioni selezionate per la Buchmesse.
Lo spazio centrale della piazza, occupato da tavolini e sedute, è separato dai portici grazie a un perimetro di gradoni che fungono da seduta informale per i passanti e i visitatori, come accade normalmente nelle piazze dei centri storici italiani.
Il monumento che occupa l’area centrale, come spesso accade nelle piazze italiane, è un’opera dell’architetto, designer e artista Alessandro Mendini (1931-2019), uno dei principali protagonisti della grande tradizione del Design italiano. L’opera Guanto, una mano aperta in segno di convivialità e accoglienza, parte della collezione Mobili per Uomo della Fondazione Bisazza, è stata selezionata insieme a Triennale Milano, istituzione che promuove la cultura contemporanea attraverso i linguaggi del design, dell'architettura e delle arti e che, in questo momento, con Fondation Cartier pour l’art contemporain sta dedicando un’ampia retrospettiva ad Alessandro Mendini (in Triennale, fino al 10 novembre 2024).
Una parte del lato corto della piazza è occupato dall’Arena, dove si trovano il palco e la platea, destinata ai dibattiti e alle presentazioni. Su questo lato, un grande schermo ospita il video che il regista e artista visivo Davide Rapp ha dedicato alla presenza delle piazze nella storia e nella cultura cinematografica italiana.
Sul lato opposto della piazza si accede invece al Caffè letterario, che a sua volta è la cornice di presentazioni, dibattiti e confronti. Le luci dell’allestimento e i diversi paesaggi illuminotecnici che accompagnano gli eventi e le situazioni ospitate nella piazza, sono state studiate dallo scenografo e light designer Pasquale Mari, uno dei protagonisti della storia del teatro e del cinema italiano contemporaneo.
Le stanze
Sulla piazza, si affacciano 10 stanze nelle quali sono visitabili una serie di esposizioni tematiche e attività selezionate dal Commissario Mazza, dedicate ad alcune delle più rilevanti espressioni della cultura italiana. Ognuna di queste sale perimetrali, a cui è possibile accedere attraverso i portici, è unica per i toni cromatici e le peculiari scelte allestitive come accade per gli edifici, diversi e multiformi che caratterizzano il perimetro o una piazza storica italiana.
Le stanze ospitano: la mostra a cura del Ministero della Cultura sull’arte classica dei musei nazionali italiani “Sotto un cielo antico. Pompei tra passato e presente”; il tributo a Goethe come figura chiave nei rapporti culturali tra Italia e Germania; l’omaggio ad Aldo Manuzio, inventore del libro “tascabile” alla fine del ‘400 (Venice International University); l’esposizione dedicata a Il Principe di Machiavelli, un testo in grado di proporre una riflessione sempre attuale su leadership e potere; una galleria a cura di TILA - The Italian Literary Agency riunisce i ritratti dei più importanti scrittori italiani del XX secolo; una sala raccoglie i lavori di trenta giovani illustratori della nuova generazione artistica italiana, selezionati da Bologna Children's Book Fair; una sezione anticipa la celebrazione dell’evento GO! 2025 Nova Gorica Gorizia Capitale Europea della cultura transfrontaliera; Treccani presenta un'installazione interattiva dedicata all’arte, al design e all’artigianato italiani; il Multi, Museo multimediale della lingua italiana offre un'esperienza virtuale immersiva attraverso la storia e la cultura della lingua italiana; infine, come è tradizione per il Paese ospitato, una selezione di oltre 600 libri tradotti dal tedesco all’Italiano scelti dagli editori di tutto il mondo si trova all’interno di “Books in Italy”.
Tra tecnologia e Made in Italy, l’azienda Kartell presenta una speciale esposizione di prodotti legati alla cultura e alle radici del design italiano che, come gli Ecological Panel® dall'azienda Saviola in legno riciclato e riciclabile al 100% utilizzati per molte superfici del padiglione, guardano al futuro nel rispetto dell'ambiente. Morfeo Gadget introduce “3D La Stampa del Futuro”, realizzazioni dal vivo di oggetti personalizzati che evocano il motto della presenza italiana alla Buchmesse. Per finire, il padiglione Italia offre anche l’opportunità di un viaggio con gli storici treni italiani presentati dalla Fondazione FS Italiane e pubblicazioni di Pirelli a testimonianza del ruolo dell’impresa nell’innovazione e nella divulgazione culturale.
Le istituzioni e i partner che hanno preso parte alla realizzazione del padiglione Italia Ospite d’Onore sono numerose: il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, l'Ambasciata d'Italia a Berlino, l’ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, il Centro per il libro e la lettura e l'Associazione Italiana Editori.
Sono ormai 38 gli anni trascorsi dal Gambero Rosso e dalla sua celebre Guida Vini d’Italia: un lungo viaggio per ascoltare e informare vignaioli ed enologi, imprenditori del vino e semplici appassionati, così come per sviluppare un mercato sempre più largo, consapevole e maturo. Vini d’Italia 2025, pillar della collana guide del Gambero Rosso, continua a fare e farsi strada, innovando un format già molto rodato, grazie anche alle traduzioni in lingua inglese, tedesca, cinese e giapponese.
Nella nuova edizione, sempre più ricca, rientrano nel complesso ben 24.772 referenze, a fronte di circa 40mila vini degustati. Spiccano 498 Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento, e si distingue in particolare la nuova sezione dedicata ai Vini Rari, voluta per dare spazio anche le realtà vitivinicole più piccole, caratterizzate da una tiratura di bottiglie molto limitata e quindi doppiamente preziosa. Cinquanta grandi bottiglie a tiratura limitata capaci di accendere la curiosità dei collezionisti: veri tesori enologici che passano da prestigiose cuvée affinate per 40 anni sui lieviti, a singole parcelle o vini da meditazione per una carta dei vini davvero unica.
“Il lavoro che sta dietro alla Guida è immane” commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso. “Sono orgoglioso di un team di quasi 70 esperti, coordinati dai curatori Giuseppe Carrus, Gianni Fabrizio e Marco Sabellico. Mai come in questo momento è urgente raccontare la bellezza condensata in un buon bicchiere di vino. Non parliamo solo di territorio, paesaggio e valore umano ma di un vero e proprio stile di vita: uno sguardo curioso sul mondo. Dopo aver assaggiato quasi 40mila campioni siamo in grado di scattare una foto ad alta risoluzione del mondo del vino italiano che ha davanti grandi sfide. Un universo di affascinante complessità, in perenne evoluzione. Come la nostra Guida”.
Non è un caso che Gambero lanci, insieme alla 38° edizione, un nuovo e ambizioso corso dedicato al Vino del Futuro, coordinato dal professore Attilio Scienza, con un programma didattico trasversale, ricco e altamente innovativo per valorizzare un’Italia vitivinicola in un momento di grandissime trasformazioni. Il progetto formativo, articolato in 4 moduli a distanza per un totale di 150 ore di lezioni on demand, oltre a seminari in presenza, rappresenta un viaggio completo della filiera: dalle novità in vigna a quelle del mercato, modelli di business e nuovi linguaggi tra storytelling e mondo digitale.
I 12 premi Speciali di Vini d’Italia 2025:
Bollicina dell’Anno: OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Poggio dei Duca ’19 – Calatroni;
Bianco dell’Anno: Alto Adige Sauvignon Gran Lafóa Ris. ’21 – Colterenzio;
Rosato dell’Anno: RGC Valtènesi Chiaretto Antitesi ’23 – Avanzi;
Rosso dell’Anno: Chianti Colli Fiorentini Molino degli Innocenti Ris. ’19 - Torre a Cona;
Vino da Meditazione dell’Anno: Moscato Passito al Governo di Saracena ’15 - Feudo dei Sanseverino;
Progetto Solidale: Lis Neris;
Cantina Emergente: Maugeri;
Miglior Rapporto Qualità-Prezzo: Lambrusco di Grasparossa di Castelvetro 7Bio – Settecani;
Premi per la Vitivinicoltura Sostenibile: Resistenti Nicola Biasi;
Cooperativa dell’Anno: Belisario;
Viticoltore dell’Anno: Mario Fontana;
Cantina dell’Anno: San Leonardo. (focus\aise)