I volti del Made in Italy (2)

ROMA – focus/ aise – Sarà presentato il prossimo 25 giugno a Roma il 1° Rapporto nazionale sul Turismo DOP redatto dalla Fondazione Qualivita, studio che analizza in modo sistematico il contributo dei Consorzi di tutela e dei loro partner allo sviluppo di un turismo legato alle Indicazioni Geografiche italiane.
Il Rapporto, realizzato in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, sarà presentato alle 9.30 presso il Nazionale Spazio Eventi.
Accanto alla divulgazione dei dati principali del Rapporto, l’iniziativa propone un’analisi organica delle strategie attivate per connettere il mondo rurale delle produzioni DOP IGP con l’offerta turistica nazionale. Una fotografia attuale del settore che mira a fornire strumenti concreti per promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori e rilanciare il turismo agroalimentare in Italia.
La giornata prevede sessioni di approfondimento tematico, collegamenti live dai territori e la partecipazione di esperti di settore, rappresentanti istituzionali e protagonisti delle filiere DOP IGP, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo delle Indicazioni Geografiche come leva culturale, economica e turistica.
Tra gli ospiti istituzionali, saranno presenti il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e la Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, a testimonianza dell’interesse strategico verso un comparto in crescita, anche alla luce dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo 2024/1143, che riconosce ai Consorzi di tutela un ruolo attivo nello sviluppo di attività turistiche connesse alla promozione dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli DOP IGP.
“L’Asia rappresenta un mosaico di mercati estremamente diversi per cultura, economia e regolamentazione: una sfida complessa ma anche un’enorme opportunità per il vino italiano”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, durante il suo intervento alla tavola rotonda "Market trends and opportunities for Italian wine in Asia", organizzata ieri, 5 giugno, nell’Auditorium del Padiglione Italia Forum dell’Expo mondiale di Osaka 2025.
Il panel è iniziato con gli interventi di Mario Vattani, commissario generale per l'Italia all'Expo 2025 di Osaka, del ministro per l'Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste, Francesco Lollobrigida e di Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia Ice che ha organizzato l’incontro insieme alla Farnesina.
Non solo Giappone. “Insieme alla Cina e alla Corea del Sud, Tokyo rappresenta uno dei mercati più maturi dell’area”, ha dichiarato il presidente di Confagricoltura. “Questi tre Paesi, complessivamente, assorbono da soli quasi 300 milioni di euro di vino italiano, ovvero circa i due terzi dell’intero export verso l’Asia. C’è margine per crescere all’interno di questo triangolo e per allargare gli orizzonti verso India, Vietnam, Hong Kong e Singapore”.
"Dieci anni fa, nel 2015, eravamo a Milano sempre per Expo e il valore dell'export del nostro agroalimentare era pari a 28 miliardi di euro, oggi supera i 70 miliardi di euro. Dietro a ogni prodotto italiano – ha proseguito – c'è una ricchezza che coniuga il saper fare italiano e il valore economico che riusciamo a esprimere. Il lavoro che è stato intrapreso è importante e dobbiamo proseguire in questa direzione. Gli Stati Uniti non sono sostituibili. Sono un mercato su cui dobbiamo continuare a investire”.
“I nostri produttori possono contare su punti di forza riconosciuti a livello globale: qualità eccellente, ampia varietà e una forte identità territoriale”, ha aggiunto Giansanti. “Per affrontare con successo questi sbocchi commerciali è fondamentale “fare sistema”: serve una collaborazione sempre più stretta tra aziende, istituzioni e consorzi, con l’obiettivo di promuovere un’immagine coordinata e strutturare un’organizzazione integrata capace di abbattere i costi e facilitare una penetrazione capillare”.
“Nel 2024, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha effettuato oltre 28 mila controlli all’importazione, sequestrando più di 2,2 milioni di articoli contraffatti, per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro” sono questi i numeri dati dal Direttore ADM, Roberto Alesse, per dare un’idea del lavoro che svolge l’Amministrazione a supporto del Made in Italy e delle imprese italiane.
Un’attività considerevole, raccontata alla platea della seconda edizione de “Il Giorno de La Verità” svolto ieri a Roma a Palazzo Brancaccio.
In un mondo caratterizzato da una competizione economica globale troppo spesso spietata, Alesse ha descritto le Dogane come “il primo baluardo per la difesa del nostro sistema produttivo”.
Il Direttore ha raccontato in modo dettagliato l’attività dell’Agenzia a difesa del marchio “Made in Italy”, sinonimo di qualità, bellezza, competenza e creatività nel mondo.
“Nel 2024, l’export italiano, nell’area UE ed extra-UE, ha superato il valore di 620 miliardi di euro. Per proteggere questo prezioso patrimonio, l’Agenzia lavora in sinergia con la Guardia di Finanza, con cui ha rinnovato un Protocollo d’Intesa, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le Camere di Commercio. L’obiettivo è chiaro: garantire che i prodotti etichettati come “Made in Italy” rispettino i requisiti previsti dalla legge. Quando ciò non accade, l’Agenzia può bloccare le merci, distruggerle o applicare sanzioni anche molto pesanti” ha spiegato Alesse.
L’Agenzia delle Dogane, dunque, supporta le imprese italiane, facilitando la circolazione delle loro merci e promuovendo la legalità. Tutto questo, anche grazie all’aiuto di tecnologie di ultima generazione.
“Il sistema delle Dogane in Italia sta vivendo un’importante fase di evoluzione. La digitalizzazione sta migliorando in modo significativo l’efficienza e la velocità delle procedure doganali e dei controlli. L’Agenzia è fortemente impegnata in un processo di trasformazione digitale, mirando a rendere il sistema doganale ancora più competitivo” ha concluso Alesse. (focus\aise)