I volti del Made in Italy (3)

ROMA – focus/ aise – A due mesi dall’inaugurazione, continua il successo del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka. A ripercorrere i primi 60 giorni di Expo, con tanto di numeri a corredo, è il Commissariato Generale dell’Italia che definisce il Padiglione Italia “avamposto strategico per la diplomazia della crescita”, sottolineando come esso sia “da tempo il più desiderato dal pubblico giapponese, come dimostra anche il recente sondaggio della famosa rivista Josei Jishin che lo colloca al primo posto tra tutti i Padiglioni”. Un successo di pubblico che “si inserisce in una missione strategica di promozione e aggiornamento dell’immagine dell’Italia nel mondo, realizzata per il tramite di eventi, sia culturali che economici, ed attività di B2B, che lo vedono quale il centro di incontri tra i principali player dell’economia asiatica e globale”.
I NUMERI
Nei primi due mesi di attività, sono stati svolti presso il Padiglione Italia 79 eventi economici, 70 incontri B2B e 134 eventi culturali. Per questi, sono state coinvolte oltre 250 realtà economiche per 3.320 partecipanti agli eventi economici presso l’Auditorium e la Sala Vip. I rappresentanti delle imprese italiane, giapponesi e straniere sono stati 2.500, con 68 delegazioni in visita (più di una al giorno): di queste, 34 le delegazioni imprenditoriali (20 italiane e 14 giapponesi) e 34 delegazioni Istituzionali e culturali, di cui 17 italiane, 9 giapponesi e 8 internazionali.
L’Auditorium, centro dell’attività congressistica del Padiglione Italia, ha accolto 2.100 partecipanti. Un dialogo che ha visto protagonisti della società civile, economica e culturale italiana, giapponese ed internazionale dialogare insieme su diverse materie, le stesse che costituiscono l’oggetto di riferimento privilegiato del cosiddetto "Piano d'Azione Italia Giappone 2024 - 2027": questo documento strategico è l'asse di sviluppo lungo il quale si determina tutta l'attività di promozione e aggiornamento dell'immagine dell’Italia alla Expo 2025 di Osaka.
Grazie all’azione sinergica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo e del Consolato d’Italia ad Osaka nel Padiglione Italia sono stati firmati contratti milionari tra aziende italiane e giapponesi. Tra queste, l’eccellenza di Danieli, che ha recentemente acquisito due importanti contratti in Giappone, per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro, consolidando così la propria presenza nel mercato nipponico e confermandosi partner strategico per la transizione verde dell'industria siderurgica locale.
Il primo progetto, affidato da Jfe Steel, secondo produttore giapponese di acciaio e leader globale nella fornitura per il settore automobilistico, riguarda la fornitura di una nuova acciaieria presso il sito di Kurashiki, nel sud del Giappone. L'impianto sarà operativo ad inizi 2028: sarà il più grande al mondo in termini di capacità di carico per un forno elettrico ad arco (Eaf) e sarà equipaggiato con un forno digitale e un sistema avanzato di aspirazione per la depolverizzazione.
La seconda commessa riguarda la modernizzazione del laminatoio per barre dello storico stabilimento Godo Steel di Himeji, nella regione del Kansai. Il sito, attivo da 87 anni, verrà rinnovato con l'obiettivo di migliorare qualità, produttività e sicurezza, riducendo i tempi di cambio cilindro e aumentando la competitività dell'impianto. Entrambi i progetti sono stati affidati alla Danieli Engineering Japan, con sede a Yokohama, e testimoniano la leadership dell'azienda italiana nel fornire soluzioni tecnologiche all'avanguardia e sostenibili al mercato giapponese.
Le due commesse si inseriscono nel quadro del rafforzamento delle collaborazioni industriali tra Italia e Giappone avviato con l'elevazione delle relazioni bilaterali a Partenariato Strategico nel gennaio 2023. E sono così centrali gli investimenti bilaterali tra i due Paesi.
Anche per questo, nel Padiglione Italia si sono tenuti 7 eventi sull’attrazione investimenti e sulla promozione del Made in Italy, tra creatività, design, artigianato e innovazione, organizzati in collaborazione con Invitalia e con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Protagonisti tutti i settori dell’economia, dalla “space economy” all’”advanced air mobility”, fino ancora al turismo, alle nuove tecnologie, ai Centri Nazionali di Ricerca, alla salute, alla sicurezza sul lavoro, al rischio sismico e alla gestione delle emergenze.
A rinforzare il dialogo tra Italia e Giappone, la partecipazione alla 34sima Edizione dell’Italy Japan Business Group tenutasi a Roma presso il Palazzo della Cancelleria.
Il Padiglione Italia è il posto dove vengono firmati o annunciati partenariati strategici, accordi e memorandum d’intesa: tra questi, il memorandum di intesa tra la Camera di Commercio di Roma e quella di Osaka, firmato alla presenza del Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka.
Molti gli accordi anche nel settore della cultura, tra i quali si ricordano: quello tra il Palazzo del Fumetto di Pordenone e il Kyoto International Manga Museum; l’Accordo di partenariato tra la scuola IIS Galileo Galilei di Jesi (ITA) e la scuola Kogakkan High School di Ise (JPN); l’Agreement Erasmus+ tra l’IIS Einstein Nebbia e il partner Erasmus+ Giappone, Ristorante Casareccio di Hyogo. E ancora: 8 accordi tra accordi, intese e Memorandum of Understanding tra alcune università italiane e del Giappone (l’Università degli Studi di Siena ha annunciato la firma di un Memorandum of Understanding e di un accordo per la mobilità studentesca con la Shimonoseki City University, e altri due accordi con la Meikai University e l’Asahi University; l’Università degli Studi di Firenze ha annunciato la stipula di un Memorandum of Understanding con la Keio University e la firma di un accordo per la cooperazione culturale e scientifica con la Osaka Metropolitan University. Ancora, la Sapienza Università di Roma ha firmato un Memorandum of Understanding con la Kansai Medical University di Hirakata (Osaka) così come l’Università Ca’ Foscari di Venezia).
Anche la cultura è protagonista delle attività del Padiglione Italia, con 63 eventi organizzati nei primi due mesi e 71 spettacoli tra musica, spettacolo e teatro: 61 di questi si sono tenuti all’interno del teatro del Padiglione mentre altri si sono svolti anche all’esterno. Tra questi ricordiamo il Concerto della Banda dell’arma dei Carabinieri a Kyoto, Kamigamo Jinja; il Concerto del Teatro La Fenice al Teatro dell’Opera di Osaka; il Concerto del Teatro dell’Opera di Roma al Teatro St. Regis; il concerto di Giovanni Allevi al Festival Hall e la kermesse Sanremo Giovani all’Arena Matsuri dell’Expo 2025 di Osaka.
Due le settimane dedicate allo sport, con attività da parte di CONI e dell’Accademia D’Armi Musumeci Greco sulla Piazza Italia antistante il Padiglione. Ancora, 8 i diversi allestimenti territoriali regionali che hanno modificato la visitor experience al sito grazie al susseguirsi di installazioni sempre diverse, con protagonisti: Venezia, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Puglia, Lazio, Marche e Sicilia.
Forte l’attenzione ricevuta dai media italiani, giapponesi e internazionali al Padiglione Italia con più di 250 giornalisti coinvolti nel racconto dei di tutte le iniziative: solo nella giornata inaugurale dedicato al Protagonismo della Regione Lazio, la cerimonia dello svelamento del Michelangelo è stata seguita in presenza da 85 giornalisti, con un breve video social che ha raggiunto 1.5 milioni di visualizzazioni in poche ore.
Italia "superpotenza" del turismo balneare. Secondo lo studio condotto da CST – Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, condiviso con il Ministero del Turismo, spiagge e riviere si confermano motore dell’estate: tra giugno e agosto, nei comuni balneari sono attesi 20,7 milioni di arrivi e 110,1 milioni di presenze turistiche, in crescita rispettivamente del +2% e del +1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri che rappresentano circa la metà del totale degli arrivi e delle presenze complessive della stagione estiva.
Crescono gli stranieri
In numeri assoluti, l'indagine rivela che gli arrivi dovrebbero crescere di 415mila unità, mentre l’aumento dei pernottamenti sfiora 1,2 milioni. La domanda italiana rimarrà anche quest’anno maggioritaria (56,8% dei pernottamenti, +0,6% sull’estate 2024), ma a rinforzarsi è soprattutto l’attrattività nei confronti degli stranieri: nei tre mesi si stimano 47,5 milioni di pernottamenti di turisti provenienti dall’estero, 840mila in più (+1,8%) rispetto alla scorsa estate.
Le previsioni per macroaree
Qualche differenza di andamento del mercato è emersa dall’osservazione dei dati per macroaree costiere. Assoturismo ha quindi spiegato della tendenza particolarmente dinamica prevista per l’area del Basso Tirreno e delle Isole: la variazione stimata è del +2,5% e la quota di mercato salirà ad oltre 11,5 milioni di pernottamenti. Per l’Alto Adriatico la variazione stimata e del +1,4% per un totale di 23,9 milioni di pernottamenti. In base alle segnalazioni ricevute, l’Alto Tirreno prevede una crescita del +1% per un totale di 31,4 milioni di presenze. Per il Basso Adriatico la crescita dovrebbe invece attestarsi al +0,7%, per un totale di 43,2 milioni di presenze.
Un tesoro da 22 miliardi di euro
La crescita di quest’anno segnalata dallo studio di CTS conferma quindi il trend positivo di medio-periodo del comparto. Negli ultimi dieci anni, infatti, gli arrivi nelle località balneari sono cresciuti del +23,4% e le presenze del +15,9%, un andamento in linea con l’intero sistema Italia, dove gli arrivi segnano +14% e i pernottamenti +16,7%. Nel 2024, si stima che il flusso di spesa generato dalla domanda balneare italiana abbia sfiorato i 22 miliardi di euro.
Un prodotto altamente diversificato
Secondo l’ultima classificazione effettuata da ISTAT sulla caratteristica dei comuni italiani, quelli ad esclusiva e/o secondaria vocazione marittima sono 668, comprese Ravenna Mare e Venezia Lido. In Italia, però, non esiste un solo “prodotto mare”, ma se ne possono individuare almeno tre: il mare delle riviere, formato da centri urbani costieri che non vivono solo in estate e offrono svago e divertimento e un alto livello di servizi, attirando soprattutto le famiglie; il mare dei villaggi, che hanno una clientela diversificata – anche se tra i principali target vi sono sempre le famiglie – e che sono più diffusi nel Sud; e infine il mare delle isole minori, che pone più l’accento sulla natura e ha una ricettività ancora limitata.
Le riviere
In Italia si possono contare almeno 50 riviere ma quelle a forte vocazione turistica sono circa 20. Ogni regione con uno sbocco sul mare ne ha almeno una/due affermate. Quelle rilevanti per numero di presenze, una per ogni territorio regionale, totalizzano il 64,6% delle presenze complessive di tutto il turismo balneare. In assoluto le due realtà con la quota di mercato più consistente sono la Riviera Veneta e la Riviera Emiliano-Romagnola. Le località costiere dell’Emilia-Romagna sono quelle che intercettano la maggior quota di domanda: il 15,2% degli arrivi del turismo balneare in Italia e il 15,8% delle presenze. Al secondo posto si colloca il Veneto con il 12,8% di arrivi e il 15,9% di presenze, seguito dalla Toscana, dalla Liguria e dalla Campania.
La riviera con la maggiore incidenza (relativa) di stranieri è la Costa Sorrentina, dove la domanda estera vale l’86,4% del totale. Le altre maggiormente preferite dagli stranieri per le vacanze estive sono la Riviera Veneta (70,2%), la Costa Orientale della Sicilia (67,2%) e la Riviera del Friuli-Venezia Giulia (66,8%). Invece, le principali realtà con la prevalenza del mercato italiano sono la costa della Basilicata, la Riviera del Conero, il Litorale Abruzzese e Molisano, la Riviera Romagnola e il Salento. Considerando il peso del turismo balneare sul totale del mercato territoriale, la regione con l’incidenza percentuale più elevata è sicuramente la Sardegna: 93,3% dei flussi regionali. Un'altra regione con un sistema di offerta particolarmente dipendente dal mercato turistico balneare è la Calabria con il 91,2% del mercato, seguita dalla Liguria con l’83,7%. La Germania con il 30% delle presenze sul totale degli stranieri è da sempre il mercato leader. Seguono, con quote più contenute, altri mercati europei quali Austria, Svizzera, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi. La presenza di visitatori USA è invece rilevante soprattutto nella costiera Sorrentina.
“Il turismo balneare si conferma anche quest’anno comparto trainante - ha commentato Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti -. Riviere e spiagge rappresentano un patrimonio di grande valore per le economie territoriali, sostenendo occupazione e crescita non solo nelle regioni costiere ma in tutto il Paese, con un impatto particolarmente rilevante nel Mezzogiorno. Ci sono ancora sfide da vincere, prima fra tutte la forte stagionalità. I dati ci dicono che il 77% dei pernottamenti si concentra nel solo quadrimestre giugno-settembre. Questa alternanza di periodi ad alta e bassa domanda genera, da un lato, situazioni di saturazione e indisponibilità di servizi nei mesi di punta, e dall’altro un sottoutilizzo delle strutture nei mesi di bassa stagione, con evidenti ricadute sulla redditività delle imprese. Bisogna lavorare su un’offerta che sia attrattiva per periodi sempre più ampi dell’anno, investendo sulla qualità, sulla diversificazione dei servizi e su una migliore organizzazione dell’accoglienza”.
“Il turismo balneare rappresenta un pilastro fondamentale del nostro sistema economico – ha aggiunto il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè – e la crescita continua di questo settore testimonia la resilienza e l'attrattività dell'Italia come meta turistica. È essenziale continuare a investire in infrastrutture e servizi per garantire che le nostre riviere e borghi marini rimangano competitivi a livello internazionale, promuovendo un turismo sostenibile e di qualità per le generazioni future”. (focus\aise)