I volti del Made in Italy

ROMA – focus\aise - È stato approvato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, nei giorni scorsi, il piano triennale 2025-2027 di PromoTurismoFVG, attraverso il quale la Regione "si dota di un importante strumento di programmazione per la gestione dei poli montani e più in generale del patrimonio di proprietà o in gestione all'ente. Consolidiamo così il nostro impegno per lo sviluppo turistico del Friuli Venezia Giulia. Non solo, con questa delibera impegniamo nuove risorse pari a circa 19 milioni di euro per opere in capo a PromoTurismoFVG, stanziate con le ultime manovre di assestamento e stabilità", ha spiegato l'assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, annunciando la delibera approvata in Giunta che contiene il documento di programmazione di lungo periodo.
Il nuovo piano 2025-27 si pone in continuità con il precedente piano 24-26 e prevede investimenti per la manutenzione e lo sviluppo dei sei poli montani regionali, per l'ammodernamento dei 21 infopoint gestiti da PromoTurismoFVG e per la crescita dell'attrattività turistica delle località di Lignano e Grado.
"Attraverso la manovra di stabilità 2025 - ha informato Bini - sono stati destinati 9,8 milioni di euro per interventi che partiranno già dal prossimo anno, tra cui la realizzazione della pista nell'area Angelo nel polo di Tarvisio, la ristrutturazione del self service Varmost nel polo di Forni di Sopra, il rifacimento del ristoro Arneri sul Piancavallo, la riqualificazione della Darsena Porto Vecchio a Lignano e la progettazione del masterplan dei poli montani".
La delibera permette anche di integrare il piano triennale 2024-2026 con 9,3 milioni di euro provenienti dalle manovre di assestamento e assestamento bis del 2024, destinati a finanziare interventi immediati, tra cui il bacino Tamai nel polo dello Zoncolan, la riqualificazione del palaghiaccio Palapredieri sul Piancavallo, il restyling del ristoro Davost a Forni di Sopra e il potenziamento della presenza della Regione all'importante vetrina del Vinitaly.
"L'adozione di questi strumenti di programmazione - ha concluso Bini - ci permette di mettere a terra interventi strategici che valorizzano il patrimonio naturale, storico e turistico del Friuli Venezia Giulia. Inoltre, i nuovi finanziamenti per complessivi 19 milioni di euro - che saranno messi a terra già nel prossimo anno - contribuiranno a rendere il nostro territorio sempre più competitivo e attrattivo per i turisti".
Il 2024 ha rappresentato un anno chiave per il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, che, nonostante un contesto globale complesso segnato dalla contrazione dei consumi di vino e dalle sfide climatiche, ha saputo confermare la vitalità del proprio sistema produttivo. La capacità di reazione e la forza del comparto sono emerse con chiarezza, sostenute da un lavoro costante su diversi asset quali la qualità, l’identità territoriale e la promozione internazionale.
“Il 2024 ha rappresentato per noi un banco di prova sicuramente importante, visto il notevole calo della vendemmia 2023. In un contesto mondiale segnato da una forte instabilità, la Doc Sicilia ha riaffermato il proprio ruolo di riferimento, guidata da valori imprescindibili quali qualità, promozione mirata e ricerca costante, con al centro il concetto chiave di “sostenibilità. Ogni sfida è stata affrontata con impegno e visione strategica, valorizzando il lavoro dei nostri viticoltori e produttori”, afferma Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia.
I dati testimoniano la solidità del percorso intrapreso: nel 2024 sono stati imbottigliati 564.917,60 ettolitri, con una lieve flessione del 5% rispetto al 2023. Questi numeri, pur riflettendo la complessità del contesto, rappresentano una conferma della capacità di adattamento e di tenuta della produzione Doc Sicilia.
La dimensione produttiva ha offerto spunti di riflessione ulteriori. Pur segnando una flessione rispetto al 2023, i dati relativi agli spumanti e ai rosati Doc Sicilia confermano il crescente interesse del mercato verso queste categorie, apprezzate per la loro qualità e identità distintiva. Questo dinamismo testimonia la capacità delle etichette Doc Sicilia d’interpretare con autenticità e versatilità le tendenze di mercato, ponendo le basi per un crescente interesse anche oltre i confini nazionali.
Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia ha infatti rafforzato la propria presenza sui mercati esteri, dove il valore e la qualità dei vini siciliani hanno trovato un pubblico sempre più attento e appassionato. Le attività promozionali hanno visto i vini della Doc Sicilia protagonisti di masterclass, walk around tasting e seminari, occasioni uniche queste per incontrare appassionati, wine lovers, buyer e giornalisti che hanno potuto apprezzare le qualità distintive di un territorio ricco di eccellenze.
A coronamento delle iniziative del Consorzio, il 2024 si è distinto come un anno fondamentale per la ricerca scientifica, fulcro dell’impegno consortile.
“I dati della vendemmia 2024 mostrano con chiarezza quanto sia cruciale continuare ad investire nella ricerca, in particolare nella creazione di cloni più resistenti alle malattie amplificate dal cambiamento climatico. Quest'anno, più che mai, abbiamo percepito l'urgenza di fare della sostenibilità un principio cardine per la nostra viticoltura. I cambiamenti climatici ci hanno toccato molto da vicino, e come Consorzio ci impegniamo a intensificare gli sforzi in ricerca e innovazione per mitigare i loro effetti. Questo è un risultato che testimonia la resilienza e il valore del nostro territorio e dei nostri viticoltori”, dichiara Giuseppe Figlioli, enologo, Consigliere del Consorzio e coordinatore dei progetti di ricerca. “Le attività di ricerca intraprese, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, stanno dando risultati importanti. Progetti quali il “Germoplasma” mirano a preservare e valorizzare i vitigni autoctoni, offrendo ai viticoltori strumenti concreti per affrontare le sfide del cambiamento climatico. Tra i progetti più rilevanti si evidenziano Bi.Vi.Si. e Vista Lucido, entrambi finalizzati alla valorizzazione della biodiversità viticola e alla promozione di vitigni autoctoni”.
Il 2024 lascia in eredità al Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia la certezza di un percorso solido e il desiderio di spingersi oltre, con lo sguardo rivolto a un 2025 che vedrà il vino siciliano affermarsi ancor di più nel panorama internazionale. (focus/aise)