IIC: cosa bolle in pentola

ROMA – focus/ aise - La Galleria dell’Istituto Italiano di Cultura a Cracovia ospiterà dal 13 settembre al 4 ottobre prossimi la mostra “Matheriae 2019-2024” di Ernesto Terlizzi, a cura di Alberto Dambruoso.
“Da oltre quarant’anni Ernesto Terlizzi si è distinto nel panorama artistico nazionale per una ricerca sempre in divenire, mai ripetitiva e costantemente protesa alla scoperta di nuove modalità espressive”, afferma Dambruoso. “Forte sperimentatore fin dagli inizi della sua carriera, Terlizzi può essere considerato un degno erede della grande scuola italiana dell’informale”.
Da oltre mezzo secolo, lo sguardo dell’artista salernitano continua ad elaborare con materiali diversi profondità astratte sempre caratterizzate da un fascino iconico di forte impatto emozionale. Legno, lamiera, merletto china, cartone ed ora anche la piuma sono qui assemblati e saldati dalla creatività del segno grafico di Terlizzi, in un continuo rinnovamento, tattile e plastico, di grande finezza.
La mostra di Cracovia è composta da un corpo di 21 opere, tutte tecniche miste su carta kozo thailandese realizzata a mano, su cui l’artista salernitano, assemblando le sue diverse materie, dà corpo a delle suggestive visioni di Matera: straordinario luogo oggi Patrimonio dell’umanità UNESCO.
La mostra, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura, è l’ultima tappa di una serie di esposizioni che ha già toccato Matera e Salerno, come parte degli eventi di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, poi rimandata nel 2020 a causa della pandemia da Covid 19.
L’inaugurazione si terrà venerdì 13 settembre alle ore 18:30, presso i locali in ul. Grodzka, 49.
L’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam ospiterà il prossimo 19 settembre dalle 18.00 la conferenza “Johannes Vermeer e l’Italia – Il Dossier Perduto” a cura di Andrea Maddalena. L’incontro – in lingua olandese – sarà dedicato alla ricostruzione del rapporto tra Johannes Vermeer e l’Italia.
Che la figura di Johannes Vermeer, uno dei massimi pittori olandesi del diciassettesimo secolo, resti al giorno d’oggi ancora un enigma è cosa nota. Della sua vita si sa poco, ancora meno siamo a conoscenza delle sue intenzioni, delle sue fonti di ispirazione, di cosa realmente si celi dietro alla sua eccelsa maestria pittorica. Soltanto le sue opere, assieme ad una serie di documenti, ci parlano per lui.
Andrea Maddalena, architetto, ricercatore indipendente e storico dell’arte, impegnato nella realizzazione di un libro sulla Sfinge di Delft e del suo rapporto con lo stile pittorico di un altro artista olandese di chiara fama, nel corso delle sue ricerche ha individuato tracce sparse di un filo nascosto che, da più direzioni, sembra porre Vermeer in diretto collegamento con l’Italia.
La serata all’Istituto, interamente in lingua olandese, si prefigge un doppio, non semplice obiettivo: fare il punto della situazione sugli argomenti disponibili rivolti alla dimostrazione di una relazione diretta tra Johannes Vermeer e l’Italia; introdurre originali elementi interpretativi rivolti all’inquadramento dell’opera di Vermeer in una prospettiva del tutto inedita e rivoluzionaria.
L’evento, oltre a costituire un sincero omaggio nei confronti dell’arte del sublime maestro di Delft e della sua terra di appartenenza, è l’occasione per porre l’accento sull’ennesimo evidente elemento di complessa, affascinante interrelazione tra l’arte italiana e quella dei Paesi Bassi, e mira ad esaltare ancora una volta la solidità del legame artistico-culturale tra i due paesi.
Questa indagine viene presentata in un momento particolarmente significativo: alle porte del 2025, 350° anniversario della morte di Johannes Vermeer.
Andrea Maddalena è architetto italiano, conferenziere, docente presso diverse istituzioni culturali nei Paesi Bassi, in Belgio e in Italia. Nato a Roma, risiede in Olanda dal 2000. È storico dell’arte e ricercatore indipendente, esperto di simbolismo e antropologia, architettura ed arte etrusca, romana e medievale. È insegnante di italiano presso l’associazione Dante Alighieri Amersfoort.
Tornano gli eventi dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Lo faranno mercoledì prossimo, 11 settembre, alle ore 19.00 con un incontro sul tema del “congegno narrativo” con la scrittrice Elvira Seminara, in previsione del corso di scrittura da lei tenuto e organizzato dalla Società Dante Alighieri. Durante l’evento, a cura di Marta Aiello (Società Dante Alighieri, comitato Genk-Bruxelles) l’IIC incontrerà l’autrice per parlare delle sue opere e del processo inventivo di un romanzo.
Elvira Seminara vive tra Catania e Roma. Giornalista professionista dal ’91, prima di dedicarsi interamente alla scrittura è stata cronista nella redazione de La Sicilia e docente a contratto di Storia del giornalismo e di Scrittura creativa nella facoltà di Lettere a Catania. Tra i suoi romanzi, tradotti in diversi paesi: L’indecenza (Mondadori 2008); I racconti del parrucchiere (Gaffi 2009); Scusate la polvere (Nottetempo 2011); La penultima fine del mondo (Nottetempo 2013); Atlante degli abiti smessi (Einaudi 2015), I segreti del giovedì sera (Einaudi 2020), Diavoli di sabbia (Einaudi 2022). Nel 2023 sono usciti il suo saggio “Leonora Carrington. Dea della metamorfosi” (Giulio Perrone editore) e per Rizzoli la prefazione al romanzo Rubè di Borgese. Nel 2014 il teatro Stabile di Catania ha messo in scena la sua dark-comedy “Scusate la polvere”, e nel 2015 “L’indecenza”, con sceneggiatura di Rosario Castelli e regia di Gianpiero Borgia. Collabora con il settimanale L’Espresso e Tuttolibri de La Stampa. Cura laboratori di scrittura a Catania, Roma, Madrid, e a Torino (per la Scuola Holden), nelle isole Eolie e sull’Etna. Crede nella contaminazione dei linguaggi e nella riconversione di ogni cosa; nell’arte del recupero e nell’economia circolare – di materia e spirito, dalla parola al gesto. Si definisce una “cantascorie”.
Marta Aiello è nata a Palermo nel 1972. Si è occupata di critica italo-francese e ha insegnato per vent’anni letteratura italiana e latina, al liceo. Nel 2019 ha pubblicato La verità plurale: itinerario spirituale di Gesualdo Bufalino, in dialogo coi Francesi – Aracne; e nel 2020, la raccolta di racconti Stranieri a casa nostra – Robin edizioni. Attualmente, insegna alla Scuola Europea di Bruxelles ed è responsabile per le attività letterarie della ‘Società Dante Alighieri, comitato Genk-Bruxelles”. (focus\aise)