Italiani nel mondo e dove trovarli (2)

ROMA – focus\ aise - Lo scorso 3 novembre, nella sede dell'Associazione Abruzzese “Villa San Vincenzo di Guardiagrele”, si è celebrata il 41° anno di vita del sodalizio. Una "giornata molto emozionante", spiegano i componenti della Commissione direttiva. Emozionante perché, al di là del fatto che si festeggiava un anno in più di vita, si aveva una Commissione completamente rinnovata con giovani di terza e quarta generazione, discendenti di quelli che, nell’anno 1983, ebbero l’idea di fondare un’istituzione che rappresentasse in Argentina la frazione di Villa San Vincenzo del comune di Guardiagrele, in provincia di Chieti, in Abruzzo.
Il via alla festa lo hanno dato il Presidente Emiliano Muñoz ed il Vicepresidente Federico Mandl di 38 anni, a dimostrazione che quello che hanno fatto i figli dei fondatori è stato di dare spazio ai nipoti perchè continuassero ad unire l’Italia, l’Abruzzo e Villa San Vincenzo con l’Argentina.
Prima di dare inizio alla festa, si è ricordata la scomparsa di Mariano Garzarella, che è stato componente della Commissione direttiva e che, a soli 35 anni, nel settembre dello scorso anno, ci ha lasciati. Con tutta la famiglia e gli amici presenti in questo anniversario, si è ricordato che Mariano era parte della Associazione dalla nascita e aveva nel sangue l’amore per questa Famiglia Abruzzese di Villa San Vincenzo, così come glielo avevano inculcato i suoi nonni e suo padre. Per questo tutta la Commissione ha deciso di dedicare questa Festa in omaggio a lui.
Da sottolineare la presenza di Enzo Di Lallo, Presidente della FEDAMO e membro della Commissione direttiva della Associazione Italiana Radici Abruzzesi di San Isidro e la Presidente della Associazione Italiana di Grand Bourg Norma Mancinelli. Dopo l’emozione del momento del ricordo di Mariano, la festa si è protratta fino alle ore 18 con la presenza di 200 persone che hanno ballato e mangiato come se stessero a Villa San Vincenzo.
Prima di terminare la celebrazione, tutti hanno applaudito per omaggiare il Grande Parillero che per molti anni è stato Mariano, egli è e sarà il padrone della Parrilla della nostra sede. La grande quantità di giovani presenti dimostra e dà il segnale dell’importanza di trasmettere l’amore per le radici dove nacquero i fondatori di questa grande famiglia abruzzese che è oggi Villa San Vincenzo di Guardigrele.
Una celebrazione intrisa di spiritualità e di memoria ha unito, venerdì 8 novembre, la Famiglia Bellunese del Nord Reno-Westfalia nella tradizionale Santa Messa dedicata agli emigranti bellunesi. La cerimonia si è svolta nella chiesetta di San Liberale, un luogo simbolico per la comunità, dove gli emigranti trovano un momento di raccoglimento e di riconnessione alle proprie radici.
A celebrare la funzione è stato don Graziano Dalla Caneva, parroco di Cavarzano, che ha ricordato l’importanza della fede come sostegno per coloro che hanno lasciato la propria terra d’origine in cerca di opportunità. La giornata ha così rappresentato un’occasione non solo di preghiera, ma anche di condivisione e di riflessione sul significato dell’appartenenza e della resilienza.
Riccardo Simonetti, presidente del sodalizio, ha portato i suoi saluti ai partecipanti, ringraziando i presenti per la loro partecipazione e ricordando con affetto due soci fondatori recentemente scomparsi: Mario Sechi e Aduo Vio. Simonetti ha voluto sottolineare l’importanza del contributo della comunità bellunese, in particolare dei gelatieri, che con intraprendenza e determinazione hanno portato l’eccellenza italiana oltre i confini nazionali, rendendo onore alla propria terra.
La celebrazione ha rappresentato un momento di unità e di omaggio a coloro che, con sacrificio e tenacia, hanno tracciato un percorso di successo e di riconoscimento per il bellunese in Germania, mantenendo vivi i valori e la cultura della loro terra natale.
A 115 anni dal disastro minerario di Cherry, in Illinois, dove persero la vita 259 lavoratori, tra cui 73 italiani, il CTIM e il Comites di Chicago, alla presenza del Console generale Mario Alberto Bartoli, hanno commemorato le vittime di una tragedia che colpì l’emigrazione Italiana, ancora sconosciuta dalla maggior parte delle Istituzioni italiane e dal pubblico in generale.
“Grazie al costante impegno di Carlo Vaniglia, delegato storico del CTIM e attivissimo presidente Comites, che è riuscito a dare risalto anche a questa triste pagina del sacrificio del lavoro italiano negli States”, ha commentato Vincenzo Arcobelli, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo e Consigliere CGIE.
“Monongah in West Virginia, Cherry in Illinois, Adrian in Michigan, Dawson nel New Mexico… probabilmente ne esistono ancora altre”, conclude Arcobelli che assicura: “continua il nostro lavoro per la ricerca storica e per far conoscere alle nuove generazioni e non solo l’enorme contributo ed il caro prezzo che ha pagato l’emigrazione italiana”. (focus/ aise)