Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus\ aise - Un omaggio alla memoria di Franco Fiabane, uno degli artisti più rappresentativi del Bellunese, e un messaggio di salute e prevenzione per i soci di tutto il mondo: è questo il significato del calendario 2025 che l’Associazione Bellunesi nel Mondo (Abm) ha inviato con il numero di dicembre del mensile Bellunesi nel mondo.
Un tributo a Franco Fiabane nel decennale della scomparsa
Nel 2025 si celebrano i dieci anni dalla scomparsa di Franco Fiabane, scultore bellunese di fama internazionale. Nato a Belluno nel 1937, Fiabane ha lasciato un’eredità artistica che attraversa generazioni e luoghi, con opere che impreziosiscono chiese, piazze e monumenti sia nel Bellunese che all’estero. Il calendario rende omaggio al maestro attraverso una selezione delle sue opere, sottolineando l’intenso legame con la sua terra d’origine e il valore universale della sua arte.
“Abbiamo voluto unire la cultura, rappresentata da un grande artista come Fiabane, all’utilità dei consigli dell’Ulss 1 Dolomiti, per offrire un prodotto che parla ai bellunesi nel mondo e a quelli che risiedono ancora nel nostro territorio”, ha dichiarato Oscar De Bona, presidente dell’Abm.
Consigli per la salute e il sostegno dell’Ulss 1 Dolomiti
Ogni mese del calendario 2025 è accompagnato dai preziosi consigli dell’Ulss 1 Dolomiti, volti a promuovere prevenzione e benessere. Il commissario dell’Ulss, Giuseppe Dal Ben, nel suo messaggio di auguri per il nuovo anno, ha sottolineato l’importanza di un approccio olistico alla salute, che coinvolga comunità, tecnologia e inclusività, con particolare attenzione alla medicina territoriale.La collaborazione tra Abm e Ulss 1 Dolomiti non si è fermata al contenuto: il supporto economico dell’Azienda sanitaria ha permesso la stampa del calendario, che raggiungerà soci in 67 Paesi e nelle case degli ex emigranti bellunesi, consolidando quel senso di appartenenza che contraddistingue la “grande famiglia” dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
Un calendario simbolo di identità e comunità
Il calendario 2025 non è solo un oggetto da consultare, ma un vero e proprio simbolo che unisce passato, presente e futuro della comunità bellunese. Da un lato, celebra l’arte e la memoria di un uomo che ha saputo interpretare e raccontare le tradizioni del suo territorio; dall’altro, trasmette messaggi di prevenzione e salute per migliorare la qualità della vita dei suoi destinatari. “Il nostro calendario è molto più di un semplice strumento: è un ponte tra generazioni, un mezzo per sentirsi vicini anche a chilometri di distanza”, ha concluso De Bona.
Un messaggio universale che parla di radici, cultura e salute, rendendo ancora una volta l’Associazione Bellunesi nel Mondo un punto di riferimento per chiunque, lontano o vicino, voglia sentirsi parte della comunità bellunese.
Capire quanto e cosa gli italiani conoscono del Te Tiriti o Waitangi per poter sviluppare contenuti adeguati ai bisogni della comunità italiana. Con questo obiettivo Ondazzurra, Podcast programma di interviste, musica, cultura creato da italiani in Nuova Zelanda-Aotearoa, ha lanciato un progetto su Te Tiriti o Waitangi in collaborazione con l’Università di Otago.
Il progetto è rivolto ai connazionali residenti in Aotearoa che potranno partecipare compilando un breve questionario anonimo per esplorare la conoscenza di Te Tiriti o Waitangi nella comunità italiana.
I risultati – spiega Ondazzurra - guideranno lo sviluppo di una serie di podcast in italiano su Te Tiriti o Waitangi e la storia della Nuova Zelanda, prodotti da Ondazzurra e uno studio/articolo in inglese prodotto da Otago University.
Lo scopo del progetto, chiariscono i promotori, “è di creare informazione per sensibilizzare la comunità italiana sui principi e valori di Te Tiriti o Waitangi e sulla visione olistica di Te ao Māori”.
Per raccogliere materiale e data sul quale basare lo sviluppo dei podcast e dello studio, il gruppo ha preparato un questionario da rivolgere agli italiani residenti in Aotearoa.
Il progetto di ricerca è curato da Miriam Sessa, psicoterapeuta e collaboratrice di Ondazzurra per le serie Appartenenza e Identità e Italiani in Aotearoa-NZ; Te Ataahia Hurihanganui, educatrice di Te Reo Māori, Te Ao Māori, Tikanga Māori e Te Tiriti o Waitangi; Francesca Marzatico, dottore in diritti umani e docente di land governance alla Otago University; Angelo Tedoldi, dottore in neuroscienze, insegnante di scienze e chimica in una scuola pubblica neozelandese; e Davide Castorina, senior fisioterapista e Tangata Tiriti educatore.
Lo scopo finale del progetto, evidenziano i promotori, “è di contribuire a creare un rapporto responsabile con la comunità e cultura Māori, nel rispetto di tika (comportarsi nel giusto), pono (comportarsi con onestà) e aroha (comportarsi con empatia e generosità di spirito). Pensiamo sia un momento particolarmente importante per approfondire la conoscenza di Te Tiriti, il documento costitutivo di Aotearoa Nuova Zelanda, e capire la nostra posizione di Tangata Tiriti, abitanti non-Māori di Aotearoa”. (focus/ aise)