Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus/ aise – È stata riaperta a due passi da Trafalgar Square “Giacomo Matteotti, Voice of the Century”, la mostra dedicata a Giacomo Matteotti e al suo viaggio clandestino a Londra nel 1924 poco prima della sua tragica morte.
È un “bis” voluto dalla Charing Cross Library Westminster che lo scorso anno tenne la mostra esposta per ben sei mesi.
“Dopo quel bel risultato si replica con gran piacere”, dichiara la direttrice, Nicky Smith, che ha calcolato il passato afflusso di visitatori nel giro di diverse migliaia.
Contento anche l’autore e storico della comunità italiana nel Regno Unito, Alfio Bernabei, che ha curato la mostra in stile “artigianale”, come qualcuno ha scritto (La Repubblica). “È la giusta descrizione” dichiara “come per le precedenti mostre dedicate alla Little Italy di Londra, scrivo, stampo, appiccico e incollo. Non mi piace l’arte appiattita, la preferisco tattile, viva. È anche un modo di far rivivere un episodio con mille sfaccettature e nuove rivelazioni su quel viaggio clandestino dato che a Matteotti era stato rifiutato il passaporto”.
Già autore del documentario girato per Channel 4, Dangerous Characters, e di diversi articoli pubblicati da l’Espresso e History Today, tutti incentrati sul periodo 1920-1940 tra fascismo e antifascismo nella Little Italy di Londra, Bernabei sta ora lavorando su una versione della mostra da presentare in Italia nel 2026.
"Matteotti passò quasi sicuramente da Trafalgar Square nel corso della sua visita nell'aprile del 1924", ricorda Bernabei. "Partecipò a una riunione in Lisle Street che è a poche centinaia di metri. Fa impressione immaginare che molto probabilmente percorse il tratto di strada davanti a quella che oggi è la biblioteca dove c’è la mostra e il manifesto in vetrina con il suo volto rivolto ai passanti".
“Giacomo Matteotti, Voice of the Century” rimarrà aperta fino al 30 ottobre, Charing Cross Library, 4-6 Charing Cross Rd, London WC2H 0HF.
Si intitola “Da Rapone al Bronx: storia della Famiglia Patrissi” il libro che Nick Repole, originario lucano, ha presentato il 28 maggio, nel comune di Rapone nell’ambito dell’iniziativa “Italea”.
Organizzato dalla Pro Loco di Rapone con il patrocinio del Comune, l’evento è rientrato nel programma di promozione dei viaggi delle radici della Farnesina che, insieme al Ministero della Cultura, al Movimento del messaggio di Fatima di Rapone, al Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e all’UNPLI Basilicata, hanno sostenuto l’iniziativa.
La serata si è svolta prima in piazza, poi presso la sala consiliare. In entrambi i momenti, è stata raccontata la storia di emigrazione lucana: una famiglia partita dal piccolo comune lucano e arrivata a New York.
La storia maestra di vita, le migrazioni come momento da ri-conoscere oltre il ritorno e la ricerca delle radici.
Presenti per l’occasione, Luigi Scaglione, Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e della CIM - Confederazione Italiani nel Mondo, il Sindaco di Rapone, Felicetta Lorenzo, il Vescovo di Melfi, Ciro Fanelli, Angelica Cappiello della Pro Loco Rapone, Vito Sabia della Pro Loco, e Michele Sacino, dell’UNPLI Basilicata.
Nick Repole, marito e padre di quattro figli, è nato e cresciuto a Sydney, in Australia. I suoi genitori si sono conosciuti e sposati dopo essere emigrati dall'Italia negli anni '60. Dopo la morte del padre nel 2007, Nick, con grande dedizione, ha compiuto un’appassionata ricerca sulla storia della sua famiglia. Ha scritto diversi libri su questo tema e il suo ultimo lavoro, "Da Rapone al Bronx", esamina la storia di sua nonna paterna.
Si chiamavano Angelo Maria Patrissi e Maria Giuseppa Annese. Si sposarono nel 1873 a Rapone, nell’Italia Meridionale, dove erano nati. Avevano vissuto tempi tumultuosi, circondanti dagli sforzi di Garibaldi per un’Italia unita.
In 28 anni, la coppia ebbe quattordici figli. Diversi morirono in tenera età, alcuni parteciparono alla Prima Guerra Mondiale, altri scelsero di cogliere l’opportunità di costruirsi una vita in America durante il periodo della grande migrazione.
Il libro è dedicato a loro, a questa famiglia, alle loro vite, al loro coraggio e alla loro tenacia nell’affrontare la confusione e l’incertezza di quei tempi.
Si terrà il prossimo 5 giugno, alle ore 20.00, presso l’atrio della scuola primaria Montessori di Campodoro, in provincia di Padova, la presentazione del libro sull’emigrazione veneta verso il Brasile e il Sud America dal titolo “Andemo in Merica - Veneto e Friuli, un secolo e mezzo di emigrazione di massa”, del giornalista Francesco Jori.
Introdurrà la serata Aldo Rozzi Marin, Presidente dell'Associazione Veneti nel Mondo e autore dell'introduzione alla pubblicazione edita da Edizioni Biblioteca dell'Immagine.
L’ingresso all’evento è gratuito e libero, ma è necessaria la prenotazione all'indirizzo email segreteria@venetinelmondo.org. (focus\aise)