Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus/ aise – Anche quest’anno la comunità italiana di San Gallo celebrerà il 4 novembre, Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.
Promossa dal Consolato Onorario d’Italia, insieme al Comites e al Centro Culturale Italiano San Gallo, la cerimonia inizierà alle 16.30 all’Ostfriedhof (Kesselhaldenstr. 40/42) alla presenza del Console Generale d’Italia a Zurigo, Mario Baldi.
I connazionali si ritroveranno nel piazzale davanti alla Cappella; da qui partirà il Corteo fino al Monumento ai Caduti dove verranno deposte le Corone di fiori e verrà svolta una breve allocuzione.
Seguirà la celebrazione religiosa nella Cappella officiata dal Missionario don Piero Corea.
Il pomeriggio si concluderà con un vino d’onore, dalle 17.30, al Centro Culturale in Katharinengasse 21.
C’è chi scrive per mestiere, chi per necessità. E poi c’è Goffredo Palmerini, che scrive per amore. Amore per la sua terra, per la sua gente, per la memoria che non vuole morire.
Nei primi giorni dello scorso luglio, Goffredo Palmerini ci ha regalato il suo sedicesimo libro, “Intrecci di memoria”: sono trame di vita, territori, sguardi in cammino, edito da One Group. Un’opera monumentale, 332 pagine e oltre 300 immagini, che non vuol essere solo un libro, ma una trama intessuta da fili di voce che attraversano intere generazioni e continenti, dando luce e memoria a chi è partito, e chi è rimasto.
È un libro che respira, da ascoltare come si fa con l’eco d’una casa antica, dove ogni stanza racconta una storia. Come il profumo dell’Abruzzo, il vento di Halifax, la luce di Montreal. Si sente nitido il passo lento degli emigranti, accompagnato dal battito forte dei loro sogni. La voce di Mario Fratti, il silenzio di Dan Fante, il coraggio di Joseph D’Andrea.
E poi c’è la gratitudine di Justin Trudeau, che ringrazia gli abruzzesi per aver reso il Canada un posto migliore. Palmerini non racconta, accarezza e scolpisce ogni parola. La sua descrizione è un gesto di cura in ogni pagina che diventa un atto di pace. Un vero giornalista che ha saputo rendere l’emigrazione una poesia.
Goffredo Palmerini è un uomo che ha vissuto molte vite: dirigente, amministratore, scrittore, viaggiatore. Ma la sua vera vocazione è quella di testimone. Testimone di un’Italia che ha attraversato il mare, che ha costruito altrove, che ha amato senza dimenticare.
Il suo articolo “Dopo Celestino V, è di Papa Francesco il dono più grande all’Aquila” è apparso su 52 testate. Un record mondiale. Ma il vero primato è la sua capacità di far sentire ogni lettore parte di una storia più grande. Ho avuto il privilegio di conoscerlo. Di ascoltarlo proprio dove quei sentieri grazie alla parola diventano radici intrecciate, e sentire come il giornalismo diventa missione.
Goffredo è una persona di rara umanità, degna della più alta stima. Generoso, attento, profondamente curioso. Un uomo che non cerca il riflettore, ma lo merita tutto.
“Intrecci di memoria” è dedicato al prof. Serafino Patrizio, insigne matematico e figura luminosa dell’Università dell’Aquila. È un tributo alla città, alla cultura, alla bellezza che resiste.
Con le preziose voci di Sonia Cancian e Giovanna Di Lello, il libro diventa anche un coro. Un canto condiviso che celebra l’identità, la diaspora, il ritorno.
Questo articolo è un abbraccio. A Goffredo Palmerini, che ha fatto della memoria una missione; a chi legge, perché possa sentire il battito di queste storie, ma soprattutto a chi scrive, perché impari che la parola può ancora costruire “Intrecci di memoria”.
Non dobbiamo necessariamente sapere, ma ricordare. Perché ricordare è un atto d’amore. Parola di Creativa.
È andato in scena il 23 ottobre il primo incontro, in modalità telematica, del Corso Base di Italiano e Cultura Friulana di EFASCE - Pordenonesi nel mondo. Tenuto dal professor Marco Coral, 57 corregionali hanno assistito e partecipato alla lezione che è anche un modo per mantenere vive le proprie radici. 29 di questi 57 provengono dal Brasile, 19 dal Canada, 3 dall’Argentina, 3 dall’Uruguay, 2 dagli USA e 1 dalla Francia.
L'apertura dei lavori ha visto la partecipazione e gli interventi istituzionali dei vertici dell’Ente. Il presidente Angioletto Tubaro ha portato i saluti del Consiglio direttivo, sottolineando l'importanza cruciale di questi corsi di lingua italiana per la comunità di corregionali all’estero. Ha inoltre espresso grande soddisfazione per l'elevato numero di partecipanti e ha ringraziato la Regione Autonoma Friuli, la Fondazione Friuli e il Comune di Pordenone per il sostegno ai progetti di EFASCE. Parole condivise dalla vicepresidente Luisa Forte, intervenuta anche lei alla prima lezione. Presente anche la professoressa Elena Marzotto, referente del progetto, la quale ha illustrato l'articolazione dell'offerta formativa. Infatti oltre al Corso Base, sono previsti un Livello Intermedio e, per chi desidera approfondire, un Corso Avanzato di conversazione, tenuto direttamente da lei.
Prima di passare alla lezione vera e propria il professor Coral ha espresso i suoi ringraziamenti all’EFASCE e, in particolare, alla professoressa Marzotto per l'opportunità di tenere questi corsi, che proseguono ormai da anni. Ha evidenziato come questa esperienza non sia solo un'occasione per insegnare la lingua, ma anche per imparare dai partecipanti, i quali lo arricchiscono costantemente con le loro storie e la loro cultura. (focus\aise)