Italiani nel mondo e dove trovarli

ROMA – focus/ aise – Il Vittoriano, uno dei monumenti più celebri di Roma e più rappresentativi dell’Unità d’Italia, ed il percorso espositivo del Museo del Risorgimento lì ospitato, si arricchiscono di un nuovo tassello: una mostra temporanea dedicata all’Esodo giuliano-dalmata e alla tragedia delle Foibe. È stata infatti firmata nei giorni scorsi alla presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, una convenzione tra la Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati e l’Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia (ViVe), finalizzata alla realizzazione di una mostra sull’esodo giuliano-dalmata in una sala in corso di riqualificazione al primo livello dell’edificio monumentale.
Dopo aver redatto un progetto preliminare ed uno studio di fattibilità, che era stato presentato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle cerimonie istituzionali del Giorno del Ricordo 2024, FederEsuli metterà adesso a punto il progetto scientifico e museografico, condividerà con il Vittoriano le fasi operative e realizzerà la mostra, il cui ingresso sarà libero.
"Prosegue in maniera proficua e significativa la collaborazione dell’associazionismo degli esuli con le istituzioni nazionali – dichiara il Presidente di FederEsuli, Renzo Codarin –. Siamo onorati di poter raccontare le pagine di storia patria che hanno riguardato l’italianità dell’Adriatico orientale in una cornice così prestigiosa: al momento della firma mi sono sinceramente commosso pensando al popolo dell’esodo ed alle sue sofferenze a lungo dimenticate, ai dirigenti delle nostre associazioni che mi hanno preceduto e si sono impegnati per mantenere vivo il Ricordo. Coerentemente con altri allestimenti che abbiamo realizzato, si tratterà di un percorso multimediale ed immersivo, in cui la ricostruzione storica si affiancherà all’aspetto emozionale".
Grande soddisfazione anche da parte del Presidente Onorario di FederEsuli, Giuseppe de Vergottini: "Era da almeno una decina d’anni che stavamo lavorando a questo progetto: nel frattempo abbiamo realizzato altri percorsi espositivi e iniziative culturali di ampio respiro e di alto livello scientifico, guadagnando l’autorevolezza che ci ha consentito di stipulare questa convenzione con l’Istituto ViVe. La Prima guerra mondiale ha rappresentato non solo per l’italianità adriatica la Quarta guerra d’indipendenza e trova infatti la sua celebrazione al Vittoriano nel Museo del Risorgimento e nella Tomba del Milite Ignoto. Anche se breve e con un tragico epilogo è stata l’appartenenza di Istria, Fiume e Zara all’Italia, si è trattato del coronamento del percorso risorgimentale e sarà per noi importante raccontare la sua conclusione".
È stata presentata nei giorni scorsi l'edizione 2024 (la seconda) del corso "Italiano per lavoro". Organizzato dalla Camera di Commercio Italiana nella Repubblica Argentina, il corso si svolgerà nell'arco di 6 settimane a partire dal 21 settembre, è completamente gratuito ed è finanziato dal Consolato d'Italia a Mar del Plata, in Argentina.
Il corso è destinato esclusivamente a italo-argentini disoccupati iscritti all'aire di Mar del Plata. L'idea alla base dell'iniziativa, infatti, è quella di facilitare l'inserimento o il reintegro lavorativo dei discendenti italiani in tutta la circoscrizione.
Il corso si svilupperà in modo digitale per 6 settimane per concludersi dunque il 21 novembre ed è diviso in due sezioni, quello principiante (dalle 9.30 alle 11.30) e quello intermedio/avanzato (dalle 11.30 alle 13.30).
A questo link le iscrizioni.
Perché, tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, le lavoratrici e i lavoratori italiani in Svizzera favorirono, operando in associazioni e organizzazioni di vario genere, l’apertura di scuole private per i propri figli? Che cosa rendeva così complicati i percorsi scolastici delle bambine e dei bambini italiani nelle normali scuole pubbliche elvetiche? Quali difficoltà si sono trovati più frequentemente ad affrontare gli scolari italiani in Svizzera? A questi interrogativi cerca di rispondere Paolo Barcella nel suo nuovo libro “Scolari ospiti. Italiani a scuola in Svizzera” pubblicato da Biblion (148 pagine – 15 euro).
Il volume - arricchito dai contributi di Guglielmo Bozzolini, Toni Ricciardi e Angelo Villa – parte dalle carte conservate presso gli archivi delle scuole “Enrico Fermi” di Zurigo e “Dante Alighieri” di Winterthur. La ricostruzione storica è intrecciata a una riflessione su centinaia di scritture scolastiche – realizzate in epoche diverse da alunne e alunni italiani – con l’obiettivo di cogliere da un lato i loro vissuti, dall’altro i riflessi delle trasformazioni sociali e culturali che hanno attraversato la comunità italiana nella Confederazione Elvetica.
Paolo Barcella è ricercatore presso l’Università degli Studi di Bergamo, dove insegna Storia contemporanea e Storia dell’America del Nord. Si è occupato di storia delle migrazioni italiane (con particolare riferimento alla Svizzera e agli Stati Uniti), di storia sociale dell’alta Lombardia e di movimenti e culture xenofobe in Europa. (focus\aise)