Italiani nel mondo e dove trovarli

ROMA – focus/ aise – “Ritengo doveroso non mancare, perché la memoria dei nostri concittadini italiani e in particolare dei tre friulani, va onorata”. Con queste parole, il superstite alla tragedia di Mattmark (che vide perire 88 lavoratori tra cui 56 italiani) Ilario Bagnariol, nato a Fiume Veneto nel 1942, che ancora vive in Svizzera con la famiglia, ha ricordato il 59esimo anniversario della sciagura.
Bagnariol è stato Presidente del Segretariato EFASCE di Ins/Lyss e anche in questo 2024, come ogni anno, si è recato alla cerimonia commemorativa ufficiale svoltasi il 31 agosto accompagnato da due suoi nipoti, terza generazione di friulani nel Paese elvetico: Christelle Bagnariol e Krebs Larissa Bagnariol.
Furono oltre un milione i metri cubi di ghiaccio che si abbatterono sul cantiere, situato a quota 2200 metri d’altitudine. Il ricordo di quel giorno del 1965 è ancora vivo per Bagnariol, che era uno degli addetti ai bulldozer, sui quali stava lavorando.
“E il rumore della macchina - ricorda - copriva tutto, tanto che non mi stavo accorgendo di nulla. Ad un tratto sentii un picchiettio: era un capocantiere che attirava la mia attenzione tirandomi dei sassi sul mezzo e grazie a questo, infine, vidi l’enorme massa di ghiaccio che scendeva a valle a una velocità spaventosa”.
Un attimo, ma decisivo: Bagnariol si mise in salvo, però vide una scena straziante. “La valanga - aggiunse - travolse tutto, uomini, macchine e baracche seppellendole sotto 20/50 metri, arrestandosi infine in un silenzio assordante”.
Alla cerimonia 2024, in cui Bagnariol è intervenuto come testimone dei fatti insieme a Maria Testa (95 anni) che all’epoca operò come infermiera, erano presenti per rendere omaggio alle vittime anche l’ambasciatore d’Italia a Berna sua eccellenza Gian Lorenzo Cornado, la console generale d'Italia a Ginevra Nicoletta Piccirillo, l'onorevole Antonio Ricciardi presidente del gruppo interparlamentare Italia-Svizzera, Gennaro Praticò presidente delle Colonie italiane di Briga Vallese. E inoltre Domenico Messiano presidente del Comites Vallesano e nuovo presidente del comitato commemorativo in vista del sessantesimo anniversario, Filippo Ciavaglia presidente della III Commissione del Cgie svizzero, Michele Scalo coordinatore Intercomites svizzero, Alwin Zurbriggen sindaco di Saas Almagell. Padre Costante e padre Giovanni di Bergamo insieme ad altri prelati hanno celebrato la Santa Messa.
È stato inaugurato l’11 settembre il nuovo anno scolastico alla Scuola Statale Italiana di Atene. Ad accogliere le scolaresche di ogni ordine e grado, a partire dai piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia Italiana sino agli studenti del Liceo, insieme a docenti, personale scolastico e rappresentanti dei genitori, è stata la Dirigente Veronica Tania Roberta Sole, alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Grecia, Paolo Cuculi.
Dopo l’esecuzione degli inni nazionali di Italia e Grecia, - riporta la scuola – la Preside ha anticipato le nuove attività che coinvolgeranno l’Istituto nel nuovo anno scolastico spronando i giovani ad acquisire una formazione educativa ed evolutiva di ampio respiro e d’inclusione, auspicando che essi non vengano mai mortificati dalla tecnologia imperante, ma che possano perseguire la loro crescita e formazione all’insegna della curiosità e dell’humanitas.
L’Ambasciatore Cuculi ha quindi ringraziato la Dirigente, docenti, rappresentanti dei genitori ed alunni per l’importante impegno culturale e sociale svolto dall’Istituto sul territorio e ha confermato ogni disponibilità dell’Ambasciata italiana nei confronti della Scuola, a supporto della comunità dei giovani alunni italofoni e nel loro processo di crescita e di integrazione culturale.
“Dobbiamo contrastare ed evitare la dispersione dell’associazionismo dei toscani all’estero”. È questo l’impegno prioritario che il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha indicato riguardo alle politiche della Regione verso il mondo dei corregionali all’estero. Lo ha detto aprendo i lavori della Giornata annuale dei toscani nel mondo che si è svolta questa mattina nel complesso San Micheletto di Lucca, storica “capitale” dell’emigrazione di un tempo.
“La dispersione è il pericolo maggiore”, argomenta Giani, perché mette a rischio “una risorsa fondamentale per l’identità e la valorizzazione della Toscana e dei suoi legami straordinari”, che ancora oggi “sono presenti in tutti e i continenti del mondo”. “I toscani nel mondo – aggiunge -, si ritrovano in molte realtà protagonisti di una storia che deve essere conosciuta, studiata e valorizzata e su questo la Regione Toscana promette impegno”.
“In questo periodo abbiamo cercato di creare le condizioni per poter sviluppare una attività più intensa dei toscani nel mondo”, ricorda il presidente regionale, che annuncia risorse con le prossime variazioni di bilancio per sviluppare iniziative”.
Giani, nel suo intervento, si sofferma sulla rilevanza attuale del ruolo della presenza italiana all’estero riguardo alla “promozione turistica e allo sviluppo economico attraverso attrazione investimenti e cooperazione” e accoglie la proposta di Ilaria del Bianco, presidente dell’associazione dei Lucchesi nel mondo, la più importante associazione di toscani all’estero, di rendere più frequenti le occasioni di incontri in presenza tra i coordinatori delle associazioni.
Quello di oggi a Lucca è l’incontro principale per far il punto dell’emigrazione della Toscana “vecchia” e “nuova”. Un momento molto partecipato in cui sono presenti numerosi rappresentanti e studiosi dei fenomeni di migrazione. Il sindaco Mario Pardini ha portato i saluti della città e nel pubblico siedevano l’assessore regionale Stefano Baccelli, i consiglieri regionali Riccardo Baldini e Mario Puppa, quest’ultimo membro del consiglio dei Toscani nel mondo e a cui sono state affidate le conclusioni della prima parte dei lavori.
Nel corso della mattinata, che ha presentato un focus su studi e prospettive della nuova mobilità verso l’estero, il dirigente Filippo Giabbani ha ricordato l’impegno della Toscana in questo ambito. Dal rinnovamento della governance con la costituzione nel 2022 del nuovo consiglio dei Toscani nel mondo e la ri-costituzione dei coordinamenti delle associazioni nei vari continenti, alla storica attività con le Borse Mario Olla, fino ai nuovi corsi di lingua italiana e allo studio affidato al Pin di Prato sulle opportunità della presenza di toscani in altri Paesi riguardo a turismo e attività economiche.
I Toscani nel mondo oggi, secondo quanto riportato dal Rapporto Migrantes del 2023 sugli italiani nel mondo, gli iscritti toscani all’ AIRE sono attualmente 214.121, ovvero il 5,9% della popolazione della Regione. I paesi con il numero più alto di corregionali all’ estero sono il Brasile con 28.377 presenze e l’Argentina con 25.190 iscritti, mentre negli Stati Uniti si registrano 14.416 presenze di nostri corregionali.
Nei paesi europei: il Regno Unito è il primo della classifica con 22.710 presenze, seguito dalla Svizzera con 16.414 presenze, dalla Francia con 16.346 presenze e dalla Germania con 14.903 presenze. Tra i paesi della nuova emigrazione si segnala la Spagna con 10.628 presenze.
Il capoluogo di provincia con il più alto numero di cittadini all’estero risulta essere Firenze con 40.539 presenze, con una incidenza tuttavia in linea con la media regionale del 6,2 %, mentre il capoluogo con una incidenza percentuale superiore risulta essere Lucca, con 12.610 presenze ed una incidenza del 14,2% della sua popolazione.
Tra Firenze e Lucca si colloca Livorno con 16.399 presenze ed una incidenza del 10.07 % della sua popolazione, seconda sia in termini assoluti che percentuali.
Tra i Comuni non capoluoghi di provincia che presentano percentuali più alte di corregionali all’estero spiccano in particolare Bagni di Lucca con il 53,6% Pontremoli 43,4% Castelnuovo di Garfagnana 25,7%, Fivizzano 24,0%, Barga 18,6%, Capannori 16%.
Riguardo all’associazionismo, dopo l’ultimo censimento regionale realizzato nel 2021, sono attive nei cinque continenti 44 associazioni di adulti e 9 associazioni di carattere giovanile. (focus\aise)