Italiani nel mondo e dove trovarli

ROMA – focus/ aise – Si è svolto lo scorso 2 ottobre, in videoconferenza, il primo incontro tra Ministeri degli Esteri e dell’Istruzione e i sindacati di categoria convocato per la definizione del MOF (Miglioramento dell’Offerta Formativa) 2024/2025 per il personale scolastico in servizio nelle sedi estere.
A rappresentare le amministrazioni sono stati Filippo Romano, Capo dell’Ufficio V della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale della Farnesina, e Francesca Busceti, Dirigente dell’Ufficio IX della Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie del Mim.
La bozza di contratto che definisce i criteri per la ripartizione delle risorse da attribuire per lo svolgimento delle attività deliberate per la realizzazione del PTOF – riportano i sindacati – ricalca l’impianto contrattuale dello scorso anno.
L’Amministrazione ha informato i sindacati che, rispetto all’anno scolastico precedente, per il 2023/24 si è registrata una flessione delle risorse assegnate e non utilizzate: la percentuale di risorse non utilizzate, pari a circa il 35% nell’a.s. 2022/23, si è infatti ridotta al 20% per quanto riguarda l’a. s. 2023/24.
La bozza di contratto presentata conferma il finanziamento complessivo di 964.841 lordo stato che, come il precedente anno scolastico, comprende al suo interno un finanziamento di 115.459 euro destinato alle 60 funzioni strumentali previste. Il fondo verrà distribuito nelle 29 sedi estere in cui è presente un collegio docenti, proporzionalmente alla presenza dei 419 lavoratori (docenti e ATA) che in esse prestano servizio.
Domenica 22 settembre si è tenuta nella chiesa St. Maria di Hannover, in Germania, la solenne celebrazione eucaristica in onore della festa di San Pio da Pietrelcina, presieduta da Don Nicola Moles, con la partecipazione di un gran numero di fedeli, devoti al frate cappuccino, noto per le sue opere di carità e i miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Nei tre giorni precedenti i fedeli si erano spiritualmente preparati con un Triduo di preghiera alla solennità. Momenti di riflessione che hanno offerto spunti profondi sulla figura di San Pio, (beatificato il 2 maggio 1999, canonizzato il 16 giugno 2002 da Papa Giovanni Paolo II e Patrono della Missione cattolica italiana di Hannover dal 2019), sul significato del suo operato e del suo messaggio di fede.
Uomo umile, diretto, un uomo dell’essenziale, della carità operosa. Accanto ad una vita semplice hanno convissuto esperienze mistiche soprannaturali, il profumo misterioso che emanava il suo corpo, le profezie, le guarigioni e le conversioni attribuite alla sua preghiera. Vissuto nel piccolo centro di San Giovanni Rotondo, attirò sempre a sé masse di persone. La sua eredità sopravvive ancora oggi attraverso l’ospedale da lui voluto ed il santuario, costruito proprio a San Giovanni Rotondo, una cittadella meta ogni anno di milioni di pellegrini da tutto il mondo. Visse tutta la sua vita religiosa in obbedienza, nella preghiera e nell’umiltà e nonostante le dure prove e le dolorose stigmate, la sua fede fu sempre salda, rendendolo un modello di vero religioso, che ancora oggi esercita fascino anche sulle giovani generazioni.
Durante la celebrazione della Santa Messa si è ricordato il grande amore di San Pio per l’Eucarestia e per la preghiera, momenti centrali della sua vita e della sua testimonianza di fede. Al termine c’è stata la tradizionale processione, che ha coinvolto tantissimi fedeli. Quest’anno è stato portato in processione un quadro raffigurante San Pio, donato alla Missione Cattolica Italiana dall’artista Nino Miloti, appositamente realizzato per festeggiare il quinto anniversario dalla dedizione della Missione alla protezione del Santo.
A seguire la comunità si è incontrata nella sala della missione per un momento conviviale, una cena a basa di orecchiette e cime di rapa, piatto tipico e semplice della tradizione pugliese. I bambini si sono divertiti a colorare disegni di San Pio, sprigionando la loro creatività, il loro senso artistico, ma anche l’amore per il Santo, incorniciandolo con mille cuoricini. Alla fine a tutti i presenti è stata regalata un’immaginetta di San Pio e ai bambini anche un piccolo sacchettino di caramelle, per i bellissimi lavori artistici realizzati.
A conclusione Don Nicola ha voluto esprimere il suo “più sentito ringraziamento ai membri del coro, ai ministranti, ai collaboratori della Missione Cattolica Italiana di Hannover per il prezioso contributo in occasione della festa patronale di San Pio da Pietrelcina. Grazie al coro la liturgia è stata arricchita di spiritualità e bellezza, creando un’atmosfera di preghiera profonda e partecipata. ‘Grazie’ ai ministranti, che con dedizione hanno servito all’altare, e ‘grazie’ ai collaboratori, che si sono impegnati nell’allestire la sala per la cena. Un sincero apprezzamento per il lavoro impeccabile ed instancabile. Un ringraziamento va anche alle signore che hanno cucinato con amore, contribuendo a rendere la nostra serata ancora più fraterna e gioiosa.”
Un ringraziamento speciale va anche a tutti i fedeli presenti, che hanno donato la somma di 660 euro, da destinare ad un orfanotrofio collegato ad una chiesa in Albania, paese di origine dell’artista, che ha realizzato il quadro di San Pio. “L’impegno di tutti ha reso l’intera giornata un momento davvero speciale, unendo la comunità in fede ed amicizia.”, le parole conclusive di Don Nicola Moles.
A Buenos Aires si sono chiuse la Fiera Internazionale del Turismo e il Festival delle Radici Italiane che hanno visto la visita nella capitale argentina della delegazione dell'Ente Friuli nel Mondo ITALEA e ITALEA FVG, in missione in terra argentina in questi giorni.
Alla fiera e al festival è infatti seguita la tappa alla Sociedad Friulana Buenos Aires dove è stato organizzato un incontro dedicato alla ricerca delle proprie radici a cura del genealogista Claudio Diacoli.
Ha aperto l'evento il Consigliere d'Ambasciata, Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto ITALEA a livello nazionale che ha voluto onorare con la sua presenza la comunità friulana; sono inoltre intervenuti il Vice Console Lorenzo Conti, il presidente dell'Ente Friuli nel Mondo, Franco Iacop, e il presidente di Feditalia, Carlos Malacalza.
Dopo il convegno "Tutti abbiamo diritto alla nostra storia" di Claudio Diacoli, Mariel Pitton Straface e Mariela Simek, socie del Fogolâr, hanno raccontato la loro esperienza di "turismo delle radici" vissuta attraverso le borse di studio dell'Ente Friuli nel Mondo e della Regione Friuli Venezia Giulia. Sono seguite le esperienze di Alessandrina Filipuzzi - Corso di Mosaico, di Silvina Valoppi - Valori Identitari UniUd, Selva Queralt e Catalina De Faccio - Foramba. La fine dell'incontro è stata deliziata con una degustazione di piatti tipici friulani.
In seguito, la delegazione friulana ha fatto tappa alla sede della Familia Friulana La Plata, Fogolâr fondato nel 1936, per incontrare la comunità friulana e presentare la conferenza "Tutti abbiamo diritto alla nostra storia" a cura di Claudio Diacoli di Italea FVG. Ad accogliere la delegazione è stato Adrian Gardella, presidente del Fogolâr.
Proseguendo la missione, il Presidente Franco Iacop ha avuto un’emozionante incontro con il direttore Christian Canciani nella sede della Familia Friulana di La Plata. Alla serata organizzata al Fogolâr era presente anche la signora Mabel Colledani, moglie di Antonio “Tunìn” Redigonda, indimenticato presidente del Fogolâr diventato leader di alto rango della comunità italiana di La Plata. Qualche anno dopo il suo arrivo in Argentina, proprio in questa sede, che era la sua seconda casa, conobbe Mabel, l’amore della sua vita che gli ha donato tre figli.
Per la terza tappa della missione in Argentina, la delegazione dell’Ente Friuli nel Mondo ha fatto visita alla sede dell'Unione Friulana di Florencio Varela, Fogolâr fondato il 16 luglio 1960 e attualmente presieduto da Carlos Sperandio.
Un'indimenticabile accoglienza è stata rivolta alla delegazione friulana da parte del presidente Sperandio, della dirigenza, delle professoresse e degli alunni dell'adiacente Istituto Friuli, voluto e fondato nel 1966 dai fondatori dell’Unione Friulana per accogliere i bambini della città ed insegnare la lingua italiana. Oggi la scuola è frequentata da circa 680 studenti, dal livello primario a quello secondario, che hanno salutato calorosamente la delegazione.
In seguito, per la quarta tappa della missione, la delegazione friulana si è spostata nella sede dell'Unione Friulana Castelmonte, presieduta da Giovanni Chialchia. Presenti all'incontro, la vice Console, Marisa Costantino, e Dario Signorini, presidente del Comites di Buenos Aires.
Non è mancata, per chiudere, la visita alla "Madone di Mont", copia della Madonna Nera di Castelmonte. (focus\aise)