La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – Intervenendo alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) 2024 della Fondazione Migrantes, Fabio Porta, deputato del Pd eletto in Sud America nonché autore del capitolo su “Le acquisizioni di cittadinanza in America; la discendenza che ama l’Italia”, ha posto l’accento sulla necessità di superare la sterile polarizzazione tra "ius sanguinis" e "ius soli" che ha caratterizzato il dibattito degli ultimi anni, esortando ad un intervento di legge che sia "oculato e intelligente".
"Dovremmo piuttosto domandarci – ha argomentato il deputato del Pd – se le giovani generazioni nate in Italia da genitori stranieri o quelle che da anni frequentano le nostre scuole siano un pericolo o al contrario una risorsa per il Paese; e, analogamente, se i giovani italo-discendenti nel mondo costituiscano un problema o semmai una grande opportunità".
Questa riflessione, secondo il parlamentare eletto all’estero, andrebbe fatta soprattutto alla luce della "drammatica crisi demografica che attanaglia il nostro Paese, che porterà l’Italia al di sotto dei 50 milioni di abitanti nel 2070 e a perdere un quarto della nostra popolazione tra il 2023 e il 2080".
"Alla banalizzazione e alla mercificazione della cittadinanza, favorita dall’inadeguatezza di una rete consolare penalizzata dalla carenza di risorse umane ed economiche ma anche dagli spregiudicati interessi di agenzie e organizzazioni interessate solo a lucrare sulla buona fede di tanti potenziali cittadini - ha aggiunto ancora Porta -, occorre rispondere in maniera intelligente e non demagogica individuando le misure adatte a contrastare questo mercimonio e a valorizzare il vero legame culturale e linguistico con l’Italia dei richiedenti".
Riferendosi infine al caso del Brasile, più volte citato nel corso della presentazione del RIM di quest’anno, il deputato eletto in America Meridionale (e residente in Brasile da 30 anni), ha ricordato come "sia stato proprio il Brasile a inviare 80 anni fa trentamila soldati a combattere per la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo con un tributo di oltre 600 caduti; episodio eroico ed emblematico che non è alieno alla discussione odierna, se consideriamo che ebbe come conseguenza la proibizione di parlare italiano per i nostri connazionali e le loro famiglie, la chiusura delle scuole di italiano e conseguentemente la rottura di un legame linguistico con la madrepatria"
Quindi, ha concluso l’On. Porta, "attenti a non buttare a mare il bambino con l’acqua sporca quando si parla di riforma della cittadinanza" e – riferendosi al voto all’estero e ai brogli del quale lui stesso è stato vittima la scorsa legislatura - "non pensiamo di risolvere un problema eliminando un diritto, quando semmai occorre intervenire su requisiti, modalità e procedimenti".
"Il governo deve fare molto di più per rendere l'Italia un paese attrattivo per i nostri giovani emigrati. Molti di loro, dopo anni di esperienza all'estero, potrebbero rientrare con nuove competenze, portando un valore aggiunto in termini di mentalità e capacità innovative che favorirebbero la crescita del nostro Paese". Così il senatore Pd Francesco Giacobbe a commento di uno dei dati che emergono dal 19° Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes presentato questa mattina a Roma.
Il documento, che offre un’analisi approfondita dell’emigrazione italiana e delle sue ripercussioni economiche, sociali e culturali, evidenziando il contributo degli italiani residenti all'estero e l'importanza di attrarre nuovi talenti nel nostro Paese, evidenzia una riduzione significativa dei rientri in Italia da parte dei giovani italiani, in particolare nella fascia di età 30-40 anni. Un declino che viene attribuito alla rimozione delle agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli, che ha reso meno conveniente per i giovani professionisti e le famiglie rientrare dall'estero. Tale misura, introdotta con il Decreto Legislativo 209/2023, ha penalizzato soprattutto le giovani famiglie.
"Era prevedibile. Lo avevamo anche ribadito in aula: rimuovere tali agevolazioni avrebbe reso meno conveniente per i giovani e le famiglie rientrare in Italia", commenta Giacobbe, ricordando che sia lui che il Partito Democratico si erano opposti alla cancellazione di questi incentivi. "Ora è fondamentale sviluppare nuove politiche per il rientro degli italiani all'estero".
Il rientro dei connazionali, per il senatore, potrebbe non solo contrastare il problema della denatalità e sostenere il sistema pensionistico, ma anche stimolare lo sviluppo di start-up e la ricerca scientifica in Italia: "dobbiamo creare le condizioni per un ambiente favorevole al loro ritorno e alla loro integrazione, perché queste persone rappresentano una risorsa fondamentale per il rilancio del nostro Paese, e il loro contributo è essenziale per affrontare le sfide future".
L'appello del parlamentare Pd è quindi a favore di “politiche lungimiranti” che facilitino il ritorno dei talenti italiani all'estero, trasformandolo in un'opportunità per il progresso e il benessere dell’Italia.
Quanto al focus sulla cittadinanza, che arricchisce la nuova edizione del Rapporto evidenziando la necessità di un dibattito serio e non ideologizzato per costruire percorsi di cittadinanza inclusiva, la Fondazione Migrantes propone di superare la visione attuale, che frammenta i diritti di cittadinanza in categorie separate, promuovendo invece l'uguaglianza e l'integrazione. Secondo il rapporto, solo tramite l’educazione e il dialogo si potrà sviluppare una cittadinanza attiva che valorizzi la diversità e la partecipazione delle nuove generazioni, anche con background migratorio.
“Non bisogna aver paura di concedere la cittadinanza a chi la merita”, annota Giacobbe. “Bisogna, anzi, impegnarsi perché si sviluppi una coscienza diversa e una società multiculturale ma unita sui principi e il rispetto delle leggi”. (focus\ aise)