La voce degli eletti all’estero (3)

ROMA – focus/ aise – “Per molti italiani residenti all’estero votare alle ultime Europee è stata una corsa a ostacoli, con forti criticità riscontrate soprattutto in Belgio e in Lussemburgo”. Così Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, che sulle difficoltà di voto per gli italiani residenti all’estero ha presentato un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e degli Esteri, Piantedosi e Tajani.
“Tra i problemi principali, - elenca Onori – la mancata ricezione della tessera elettorale, con conseguenti file di ore al consolato per ritirarne una nuova, come si è verificato a Bruxelles. Le poche sezioni istituite, come nel caso delle Fiandre, dove i residenti hanno dovuto programmare un viaggio nella capitale per votare. O, ancora, veri e propri tilt nella comunicazione tra banche dati, come si è verificato in Lussemburgo, cosa che ha comportato l’impossibilità per i cittadini italiani di votare per i membri spettanti all’Italia”.
“Al governo abbiamo già chiesto una riforma delle procedure elettorali per chi risiede all’estero, con uno snellimento e una semplificazione che renda più agevole l’esercizio del diritto di voto”, ricorda Onori, che aggiunge: “quanto accaduto in occasione delle Europee di giugno dimostra che è necessario rivedere le attuali modalità di voto”.
“Si può intervenire su tanti aspetti, cominciando ad esempio con il superare il vincolo della tessera elettorale e potenziando i servizi di prossimità, ma occorre agire subito con soluzioni strutturali, perché non è accettabile – conclude Onori - che ci sia chi debba rinunciare all’esercizio del diritto di voto per assurde complicazioni”.
“Una visita storica, e non soltanto perché la comunità italiana attendeva da un quarto di secolo un Presidente della Repubblica in Brasile”, è quanto affermato da Fabio Porta, Presidente del gruppo di amicizia parlamentare Italia-Brasile, nel giorno dell’arrivo di Sergio Mattarella a San Paolo.
“Il Presidente della Repubblica italiana ha voluto dedicare al Brasile un’intera settimana e visitare ben sei capitali del Paese sudamericano per rendere omaggio ai 150 anni di emigrazione italiana e per rilanciare in grande stile le relazioni bilaterali tra i due Paesi”.
“L’incontro a Brasilia con il Presidente Lula – aggiunge il deputato del PD eletto in Sudamerica – è stato caratterizzato dalla comune volontà di confermare i forti vincoli di cooperazione e amicizia tra i due Paesi ma soprattutto dall’impegno a rafforzare a tutti i livelli la collaborazione strategica attraverso il rinnovo di accordi e l’avvio di nuove partnership”.
“La visita a Porto Alegre è stata significativa ed emozionante, per la visita ai campi di accoglienza delle popolazioni sfollate e la conferma di una solidarietà concreta dell’Italia allo Stato del Rio Grande del Sud; la visita ai rappresentanti della collettività ha voluto ribadire la vicinanza dell’Italia ad una delle collettività più grandi e antiche del Paese”.
“A San Paolo la visita al Museo dell’Immigrazione e l’incontro al Circolo italiano con la grande comunità italiana segneranno un punto altissimo di questa visita – continua Porta – e quindi delle commemorazioni per i centocinquanta anni di immigrazione italiana in Brasile; una presenza che continua a dare frutti preziosi, come dimostra il progetto “Arsenal della Speranza” che negli stessi locali dove un secolo fa venivano accolti i nostri emigranti offre oggi un tetto a migliaia di senza fissa dimora”.
“Esprimo soddisfazione per questo primo step che porterà alla realizzazione di questa fondamentale struttura che ci consentirà di preservare il ricordo della tragedia delle foibe”. Così il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto (FdI), commenta il voto in Commissione Cultura in Senato con cui è stato approvato all’unanimità il ddl presentato dal Governo per istituire il Museo del Ricordo a Roma.
“Le drammatiche vicende che hanno avuto come protagonista il popolo istriano-giuliano-fiumano-dalmata non devono essere dimenticate”, sottolinea Rizzetto. “Con questo Museo consegneremo alle future generazioni una parte della storia italiana su cui non si possono chiudere gli occhi. È importante raccontare, onorare e commemorare le vittime delle foibe e il drammatico esodo degli italiani dalle loro terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia affinché la storia venga narrata in modo corretto e non più sottaciuta o distorta”. (focus\aise)