La voce degli eletti all’estero (3)

ROMA – focus/ aise – Lo scorso fine settimana, la Senatrice del Pd eletta in Centro e Nord America, Francesca La Marca, ha partecipato a due importanti eventi della comunità italiana a Toronto, rendendo omaggio alle tradizioni culturali e associative. Venerdì 21 marzo, l’eletta all’estero dem ha partecipato alla cena organizzata dalla Famee Furlane di Toronto, associazione storica degli emigrati friulani. Poi, sabato 22 marzo, ha preso parte alla Festa delle Penne Nere, evento annuale organizzato dall’Associazione Nazionale Alpini - Gruppo Autonomo Vaughan.
Lo scopo della cena della Famee Furlane è stato quello di promuovere la ricca cultura gastronomica friulana ospitando, al tempo stesso, un importante momento di solidarietà attraverso una raccolta fondi destinata al sostegno di ONLUS locali e progetti benefici per la comunità.
Nel suo saluto, la Sen. La Marca ha espresso grande apprezzamento per il prestigioso riconoscimento di “Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027”, definendolo un successo che premia l’impegno e il dinamismo di una regione che ha saputo valorizzare la propria storia e il proprio patrimonio culturale. “Ovunque si trovino – in Canada, in Australia, in Argentina, in Sud Africa – le comunità friulane mantengono vive le proprie radici con passione e dedizione. Le loro tradizioni e la loro gastronomia rappresentano un patrimonio inestimabile, un ponte culturale che unisce l’Italia con il resto del mondo”, ha dichiarato la Senatrice.
L’indomani, sempre a Vaughan, la Sen. La Marca ha partecipato alla Festa delle Penne Nere, evento annuale organizzato dall’Associazione Nazionale Alpini - Gruppo Autonomo Vaughan che ha visto la partecipazione di circa 500 persone tra cui esponenti politici della comunità italocanadese e rappresentanti di tutte le altre forze dell’ordine italiane presenti nel Sud Ontario. La serata, oltre ad essere un momento di festa e aggregazione, ha avuto un forte valore simbolico grazie a una toccante commemorazione degli Alpini "andati avanti" e a una raccolta fondi destinata a iniziative benefiche.
Nel suo discorso, la Senatrice ha voluto rendere omaggio agli Alpini, ricordando il loro valore storico e morale: “Gli Alpini non sono solo un corpo militare: sono una comunità di uomini e donne che incarnano i valori della solidarietà, del sacrificio e dell’appartenenza. Sono un esempio straordinario per le nuove generazioni, in un momento in cui la società ha bisogno di punti di riferimento autentici”.
“In un contesto internazionale incerto e complesso – ha aggiunto la Senatrice – il senso di responsabilità e l’impegno degli Alpini ci ricordano quanto sia importante la tutela della pace e della solidarietà tra i popoli. Il loro operato, sia in Italia che all’estero, è un segno tangibile di quanto la nostra comunità sappia dare in termini di aiuto, sostegno e spirito di servizio”.
La Senatrice ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento al Capogruppo Danilo Cal, alla moglie Loretta Cal, gli organizzatori della serata, e a tutti i membri del comitato esecutivo per l’impeccabile organizzazione della serata, sottolineando il grande lavoro svolto per mantenere vivo lo spirito alpino in Canada.
“Partecipare a queste iniziative significa riconoscere l’impegno di chi, con passione e dedizione, tiene vive le nostre radici e rafforza il legame tra l’Italia e la sua comunità nel mondo”, ha concluso la Senatrice del Pd La Marca. “Sono momenti che rafforzano il senso di appartenenza e dimostrano quanto gli italiani all’estero siano un esempio straordinario di identità, cultura e valori condivisi”.
Le cittadine e i cittadini italiani residenti all’estero saranno chiamati a votare questa primavera, insieme a quelli in Italia, per cinque referendum su lavoro e cittadinanza ritenuti ammissibili dalla Corte costituzionale italiana e per il quale, in Svizzera, si è costituito il Comitato per il Sì ai referendum. Ne fanno parte Cgil, Pd Svizzera, Avs Svizzera, Acli Svizzera, Fclis, Unia e Syna.
I referendum su lavoro e cittadinanza, promossi da sindacati, partiti e associazioni, chiedono una riforma strutturale del mondo del lavoro. La flessibilità sperata, secondo il Comitato, è stata trasformata in precarietà non più accettabile. Ancora oggi l’Italia ha il triste primato di morti bianche, tragedia non più tollerabile. E ancora, la cittadinanza non è un regalo, ma il completamento di un processo di integrazione sociale e politica. “Molti tra noi, in Svizzera, sono doppi cittadini e comprendono più e meglio di altri quanto questa battaglia sia importante”.
A differenza delle altre elezioni, aggiunge ancora il Comitato, il buon esito del referendum è legato al superamento del quorum del 50% degli elettori e delle elettrici, solo se si supera questa soglia e a maggioranza di sì, le norme in questione saranno abrogate, producendo effetti diretti e immediati sulle condizioni di lavoro e di vita delle persone. “La democrazia e l’accesso ai diritti fondamentali che nell’immaginario collettivo sembravano pilastri inespugnabili del vivere civile, appaiono oggi sempre più in pericolo, continuamente messi in discussione, e dunque, da difendere”, ha spiegato la Responsabile-Coordinatrice Nazionale Comitato, Marianna Sica. “I referendum sui quali siamo chiamate/i ad esprimerci rappresentano una prima e importante occasione di difesa del diritto all’esercizio del voto di noi italiani e italiane all’estero, che l’attuale governo prova continuamente a snaturare, e con esso la più forte e alta protezione della nostra democrazia”.
In Svizzera la comunità italiana è la più grande comunità straniera presente e per questo il Comitato ha detto: “non possiamo non pensare a quanto il lavoro, la sua mancanza e le sue deficitarie tutele, sia stato - ed è tutt’oggi - lo stimolo, il primo spesso, per emigrare. Siamo, altresì, convinti/e che oggi la nostra grande comunità, ben integrata in Svizzera, non possa non essere sensibile al tema della cittadinanza e dell’integrazione in un nuovo Paese. Per queste ragioni, connaturate alla nostra stessa storia migratoria, abbiamo deciso di costituire un Comitato nazionale, unitario e cittadino che sostenga la campagna referendaria e promuova le ragioni dei cinque Sì”.
Per fornire alla comunità italiana in Svizzera un’adeguata informazione sulle ragioni dei referendum e sulle modalità di voto, il Comitato si è impegnato a organizzare diverse iniziative pubbliche sui territori, oltre alla diffusione sui vari canali dei quesiti referendari per renderli accessibili ad un’ampia platea, scevri di tecnicismo e vicini al linguaggio dei nostri diritti.
Il Comitato ha infine ricordato le date, che per i/le cittadini/e italiani/e residenti all’estero, il voto avverrà per corrispondenza e prima delle date elettorali italiane – fissate per l’8 e il 9 giugno. Il plico elettorale verrà inviato all’indirizzo AIRE tra metà e fine maggio.
“Votando 5 SÌ nei referendum decidiamo con effetto immediato per i nostri diritti, e il passo più semplice è votare e fare votare, i familiari, gli amici, i conoscenti, ognuna/o di noi può fare la propria parte”, ha concluso Marianna Sica.
"Ho avuto una due giorni di incontri serrati con le tante associazioni, istituzioni o singoli cittadini che formano la vivace e numerosa comunità italiana a Ginevra. Sono infatti ben 130mila gli iscritti AIRE nella circoscrizione della maggiore cittàdella Svizzera francese”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa e presidente del Comitato sugli Italiani nel Mondo.
“In occasione della mia visita a Ginevra ho anche avuto il piacere di presenziare all'evento della SAIG, Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, presieduta da Carmelo Vaccaro che – conclude – sta facendo un eccellente lavoro a servizio della comunità". (focus\aise)