La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – Come annunciato nei giorni scorsi, Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, ha presentato una interrogazione ai Ministri dell'interno e degli affari esteri, Piantedosi e Tajani, per denunciare le numerose criticità emerse nel corso delle operazioni di voto alle ultime Europee nei seggi allestiti all’estero. Criticità, scrive la deputata, che evidenziano ancora una volta la necessità di riformare il sistema di voto all’estero.
“L'articolo 48 della Costituzione – riporta Onori nella premessa – recita che: “La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività”; come sancito dall'articolo 3 del decreto-legge 24 giugno 1994, n. 408, gli iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) che sono residenti all'interno dell'Unione europea, possono esercitare il diritto di voto per le elezioni del Parlamento europeo presso le sezioni elettorali istituite dalla rete consolare italiana”.
“Nel contesto delle recenti elezioni europee di giugno 2024, - scrive la deputata – si sono verificate numerose problematiche concernenti l'effettivo esercizio del menzionato diritto di voto a danno di cittadini Aire residenti, in particolare, in Belgio e Lussemburgo; oltre alle notizie pubblicate sugli organi di stampa, all'interrogante sono giunte molteplici segnalazioni in merito agli importanti disagi che hanno scoraggiato, e in molti casi addirittura costretto alla rinuncia, all'esercizio del proprio diritto al voto; in Belgio, molti non hanno ricevuto a casa la tessera elettorale, conditio sine qua non per votare e a Bruxelles si sono registrate file di ore al consolato per ritirarne una nuova. Senza contare l'esiguità delle sezioni istituite in loco che, ad esempio, ha costretto i residenti nelle Fiandre a programmare un viaggio nella capitale per votare oppure, se impossibilitati, a rinunciare”.
E ancora: “nel Lussemburgo, i disordini concernenti il funzionamento dell'attuale sistema per il voto all'estero – in primis la mancanza di un'effettiva e tempestiva comunicazione tra le parti interessate al processo e il relativo aggiornamento delle rispettive banche dati – hanno portato all'impossibilità di votare per il candidato Bardin, residente in Lussemburgo, iscritto nelle liste elettorali italiane e candidato lui stesso nella circoscrizione Nord-Est; infatti, nonostante a suo tempo avesse formalmente certificato la volontà di essere iscritto nelle liste elettorali italiane, Bardin risultava, a sua insaputa, ancora iscritto nelle liste lussemburghesi dei cosiddetti “optanti” ossia quegli italiani che intendono votare per i membri spettanti allo Stato di residenza anziché a favore di quelli spettanti all'Italia. secondo quanto riportato dal giornale “il Fatto Quotidiano”, in Lussemburgo il descritto problema riguarderebbe addirittura 7.000 italiani”.
Onori, dunque, chiede ai Ministri “quali iniziative intendano intraprendere, nell'ambito delle rispettive competenze, al fine di prevenire il ripetersi di simili problematiche e, al contempo, lavorare a soluzioni strutturali e di ampio respiro come una riforma volta a introdurre una semplificazione e uno snellimento delle procedure elettorali per i residenti all'estero”.
“Cresce senza sosta il Movimento Associativo Italiani all’Estero nel Nord e Centro America. Con le recenti nomine di nuovi coordinatori MAIE nei diversi Paesi del Centro America e dei Caraibi, ma anche degli Usa e del Canada, puntiamo a rafforzare ulteriormente il nostro network, in modo tale da essere ancora più vicini ai connazionali”. È quanto dichiara in una nota Vincenzo Odoguardi, vice presidente MAIE.
“Cresce il Movimento a livello territoriale e cresce anche l'entusiasmo delle donne e degli uomini che si avvicinano al MAIE, tutti pronti a fare la loro parte quando si tratta di promuovere la cultura italiana, il made in Italy, l'ottima cucina tricolore”, aggiunge Odoguardi, per il quale “MAIE è sinonimo di italianità all'estero e questo chi ci segue lo sa molto bene. Da anni lavoriamo per promuovere oltre confine tutto ciò che è Italia, ma soprattutto per difendere i diritti degli italiani nel mondo, dovunque si trovino”.
Il vice presidente del MAIE annuncia poi che “nuove e importanti iniziative sono già in programma in Nord e Centro America: presto novità per quanto riguarda Repubblica Dominicana e Panama, così come nelle prossime settimane, probabilmente dopo la pausa estiva, annunceremo eventi MAIE negli Stati Uniti, ad iniziare da New York, città in cui risiedono oltre 100mila italiani”.
In alcune di questi appuntamenti futuri, spiega Odoguardi, “sarà il presidente del MAIE in persona, Ricardo Merlo, a guidare la delegazione del Movimento e a presiedere i lavori. Per continuare a crescere insieme, uniti e organizzati”, conclude.
“Australia e Italia possono costruire relazioni bilaterali ancor più forti, soprattutto in campo economico, grazie alla nostra comunità emigrata che, oggi, rappresenta circa il 5% della popolazione australiana”. A dirlo è il Senatore Pd Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione Africa-Asia-Oceania-Antartide, intervenuto alla presentazione del libro "ITALY AND AUSTRALIA: redefining bilateral relations for the twenty-first century" a cura di Gabriele Abbondanza e Simone Battiston, nella sala Isma del Senato.
L’evento ha visto la partecipazione, oltre che degli autori, dell’ambasciatrice australiana presso il Vaticano Chiara Porro, del vice capo missione dell’ambasciata australiana a Roma Angus Minns, e della Senatrice Pd Simona Malpezzi.
“La rete di nostri connazionali in Australia, perfettamente integrati e che ormai hanno anche raggiunto posizioni di vertice all’interno della società australiana, costituisce la chiave per spalancare strade a nuove collaborazioni creando l’opportunità di accordi win-win capaci di soddisfare le esigenze di entrambi i Paesi”, afferma Giacobbe rimarcando l’importanza della lingua e della cultura italiana come veicoli per una sempre maggiore collaborazione fra le due nazioni: “La conoscenza reciproca – ha detto l’esponente Pd – è la base per comprendersi e lavorare insieme”.
“Dal convegno è emersa la grande cordialità delle relazioni tra Italia e Australia, così come l’importanza di continuare a rafforzarle in un mondo sempre più instabile e imprevedibile” spiega Gabriele Abbondanza, coautore del libro e docente e ricercatore presso l’Università di Madrid, l’Università di Sydney, e l’Istituto Affari Internazionali.
“In particolare, - aggiunge – le nostre ricerche più recenti sul tema, incluse nel libro Italy and Australia e nell’ultimo report dell’Istituto Affari Internazionali, evidenziano tre misure complementari per rafforzare sia i rapporti bilaterali sia la rete di partner in comune tra Roma e Canberra: una partnership strategica tra Italia e Australia; la creazione di strategie per l’Indo-Pacifico che siano compatibili; e, infine, l’adesione agli stessi gruppi minilaterali – come ad esempio il Quad Plus – per integrare sempre più efficacemente la rete di Paesi amici con i medesimi obiettivi di stabilità, prosperità, e difesa del diritto internazionale”.
L’Australia, sottolinea Simone Battiston, docente e ricercatore della Swinburne University of Technology di Melbourne, “è così lontana ma al tempo stesso così vicina. Nel Nuovissimo continente vivono oltre un milione di residenti di origine italiana, e le relazioni tra i due paese si nutrono di una ricca rete di rapporti, anche grazie al retaggio dei flussi migratori storici e alla mobilità transnazionale contemporanea che la pausa pandemica ha solo in parte rallentato. L’italiano poi è una delle lingue straniere più studiate in Australia, soprattutto nella scuola primaria, e rappresenta un asset culturale straordinario della diplomazia culturale italiana che però andrebbe sostenuto e rafforzato”. (focus\aise)