La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – “Torna di prepotenza nel dibattito politico italiano il tema della cittadinanza agli immigrati. In attesa di poter visionare le proposte di legge sull’argomento, che già sono state annunciate, ci si interroga su quale sia la via migliore tra ius soli, ius soli temperato e ius scholae. Un dibattito, insomma, completamente incentrato sulla cittadinanza agli stranieri in Italia. E gli italiani all’estero? E i loro discendenti?”. A chiederselo in una nota Vincenzo Odoguardi, vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero – MAIE.
"Esiste un numero impressionante di persone, nel mondo, a cui la cittadinanza spetta di diritto. Eppure quel diritto resta il più delle volte un miraggio. Sono pochissimi, oltre confine, quelli che davvero riescono ad ottenere la cittadinanza italiana. Questo anche a causa di procedure burocratiche farraginose e servizi consolari inefficienti", ha aggiunto ancora l'esponente MAIE.
"Non solo: prima di pensare di dare la cittadinanza a chi non ha sangue italiano, sarebbe opportuno riaprire i termini per il riacquisto della cittadinanza in modo tale che i connazionali che l’hanno persa possano richiederla, senza essere costretti a tornare a vivere in Italia - ha esortato ancora Odoguardi -. Come si vede, forse sarebbe meglio pensare prima a chi è già italiano ma ha solo bisogno di un pezzo di carta per dimostrarlo, piuttosto che agli immigrati e ai loro figli, che peraltro – a certe condizioni - possono chiedere di ottenere la cittadinanza italiana al 18esimo anno di età".
"Come MAIE faremo la nostra parte affinché in un’eventuale discussione parlamentare non ci si dimentichi dei tanti italiani nel mondo e dei loro sacrosanti diritti", ha assicurato Odoguardi in conclusione.
“Solidarietà alle famiglie delle vittime e dei feriti per l’attentato a Solingen rivendicato dall’ISIS” è stata espressa da Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa e capogruppo dello stesso partito in Commissione Esteri.
“Tale attentato suscita profonda preoccupazione”, commenta Billi. “Evidenzia la persistente minaccia del terrorismo jihadista, anche in Paesi come la Germania, che hanno investito significative risorse nella lotta contro questo fenomeno”.
Per il parlamentare, dunque, “è necessario attuare una risposta forte e coordinata a livello internazionale per contrastare il terrorismo, prevenire futuri attacchi e sradicare le ideologie estremiste che li alimentano”.
Anche quest’anno Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto in America Meridionale, è stato ospite a Trani del “Calice di San Lorenzo”, tradizionale vetrina delle eccellenze del territorio organizzata nell’incantevole cornice della località patrimonio UNESCO.
Nella città che diede i natali ai genitori di Astor Piazzolla, emigrati a Mar Del Plata in Argentina, un evento musicale con il cantante italo-argentino Diego Moreno ha reso omaggio allo storico rapporto tra la Puglia e il Sud America; mentre uno speciale workshop al quale sono stati invitati i produttori locali è stato dedicato al Brasile e alla Cina: insieme al deputato residente in Brasile vi hanno partecipato la direttrice dell’Agenzia ICE di San Paolo Milena Del Grosso e il segretario generale dell’ICPE Marco De Feo. L’iniziativa, promossa dalla consigliere comunale Irene Cornacchia, diventerà un appuntamento fisso e il prossimo anno conterà sul sostegno della Regione Puglia e del governo.
La presenza del deputato in Puglia è stata anche l’occasione per la realizzazione di due significativi incontri con i sindaci di due importanti città della regione, interessati a consolidare il rapporto con le collettività emigrate all’estero e a realizzare significative iniziative dedicate al “turismo delle radici”.
Accompagnato dal console onorario in Puglia della Repubblica Ceca, Riccardo Di Matteo, l’on. Porta ha così incontrato il sindaco della città di Andria, Giovanna Bruno, e quello di Bisceglie, Angelantonio Angarano. Con entrambi sono stati affrontati i temi della internazionalizzazione, del rapporto con le comunità emigrate e i loro discendenti e ovviamente le potenzialità progettuali del “turismo delle radici” in uno contesto storico, naturalistico ed enogastronomico tra i più suggestivi del Paese.
Particolare emozionante, infine, l’incontro ad Andria con il sacerdote italiano don Vito Miracapillo, che negli anni ’80 fu espulso dalla dittatura militare brasiliana per le sue idee pacifiste e democratiche; oggi don Vito continua a seguire nel nord-est del Brasile un importante progetto di solidarietà nell’area dello sviluppo sociale ed economico in un’area rurale povera all’interno dello Stato del Pernambuco. (focus\aise)