La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – “Il governo spieghi in parlamento le motivazioni del fermo in Argentina di una coppia di italiani con una bambina nata sa maternità surrogata”. Lo chiede Debora Serracchiani, responsabile nazionale giustizia e deputata del Partito Democratico che ha depositato un’interrogazione parlamentare sul tema insieme a diversi colleghi tra cui gli eletti all’estero Porta e Di Sanzo.
“Da notizie di stampa – si legge nel testo interrogazione - si apprende che due cittadini italiani sono stati fermati all’aeroporto di Buenos Aires mentre cercavano di tornare in Italia con una neonata frutto di una gravidanza surrogata. Il fermo è avvenuto venerdì scorso sulla base di un ordine federale che ha imposto ai quattro - anche alla madre surrogata - di non lasciare l’Argentina”.
“Secondo l’accordo, la bambina, nata il 10 ottobre in una clinica della capitale argentina, sarebbe poi stata cresciuta in Italia dalla coppia. Secondo le notizie riportate dalla stampa – proseguono i democratici - un funzionario che lavora sul caso ha precisato che in Argentina “la materia non è regolamentata” e che “non è ancora chiaro di quale reato si tratti o chi sia il responsabile”. Per questo – conclude – chiediamo ai ministri Nordio e Tajani come intendano agire attraverso i propri uffici e le autorità consolari presenti in Argentina per verificare se il fermo dei cittadini sia stato effettuato nel rispetto dei principi del diritto”.
“In occasione dell’audizione in Commissione Esteri alla Camera, Tamara Sujù, avvocata penalista venezuelana e specialista in diritti umani, ha offerto un’importante testimonianza sulla crisi politica e sociale in Venezuela”. Lo riferisce la deputata di Azione e segretaria della commissione Esteri alla Camera, Federica Onori, che aggiunge: “ho voluto fortemente questa audizione per evidenziare ancora una volta la violazione dei diritti umani e la peggiore repressione che il popolo venezuelano vive da 25 anni”.
“Sujù – riporta la parlamentare eletta in Europa – ha sottolineato le persecuzioni e gli arresti nei confronti degli oppositori al regime di Maduro avvenuti già prima delle ultime elezioni politiche in un Paese che, negli ultimi 10 anni, a causa della devastante crisi economica, sociale e dei diritti umani, ha visto circa 8 milioni di cittadini venezuelani - parliamo di un quarto della popolazione - abbandonare il proprio paese”.
“La testimonianza di Tamara Sujù sarà sicuramente di grande utilità anche ai fini della risoluzione su cui la Commissione sta lavorando”, sottolinea Onori. “È importante che di Venezuela si parli perché la situazione drammatica in cui versa il popolo venezuelano non può restare fuori dal dibattito politico”.
“Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionali, Antonio Tajani si era impegnato davanti all’ultima Assemblea Plenaria del CGIE a mantenere l’impegno del Governo per rafforzare la rete consolare e i servizi per gli italiani all’estero, e la riapertura del Consolato Generale oggi a Madrid, dopo quello di Bruxelles. É quindi l’ennesima promessa mantenuta dal Ministro Tajani al quale va tutta la gratitudine dei nostri concittadini residenti all’estero”. Con queste parole Antonio Cenini, consigliere in quota Forza Italia al Consiglio Generale degli Italiani residenti all’estero (Cgie), ha espresso la sua soddisfazione per l’ultimo significativo passaggio di una strategia di rafforzamento della rete consolare che ha portato, negli ultimi mesi, dopo Bruxelles, all’elevazione a Consolati Generali degli Uffici di Belo Horizonte (Brasile) e Mendoza (Argentina) e al rafforzamento di diversi altri Consolati Generali con l’invio di vicari diplomatici.
“Fatti concreti, non parole!”, ha precisato Cenini. “Perché ai cittadini italiani residenti all’estero interessa il rafforzamento e la fornitura dei servizi consolari e due delle comunità di connazionali più grandi in Europa, come lo sono rispettivamente quelle di Madrid e di Bruxelles, prima servite dalle Cancellerie consolari delle rispettive Ambasciate, potranno ora finalmente beneficiare di una struttura rafforzata e dedicata”.
Per comprendere l’importanza di questa decisione, in un momento drammatico per la Spagna, alla quale va tutta la solidarietà per le famiglie delle vittime e la popolazione colpita dalle violente inondazioni, bisogna ricordare che la circoscrizione di Madrid conta oltre 123.000 connazionali iscritti negli schedari consolari, con un tasso di crescita che si aggira intorno al 7% annuo. L’apertura di un nuovo Consolato Generale significa anche il rafforzamento dei servizi dedicati alle imprese, in un Paese con il quale l’Italia intrattiene un interscambio commerciale che nel 2023 valeva oltre 65 miliardi di euro.
Dipendono inoltre dal Consolato Generale di Madrid il Vice Consolato di Arona (nelle Canarie), 1 Agenzia consolare, 4 Consolati onorari e 3 Vice Consolati Onorari. Sono inoltre presenti 2 Comites (Madrid e Arona). Il radicamento delle strutture consolari in Spagna si rafforza ulteriormente, visto che in questo Paese è già presente anche il Consolato Generale di Barcellona, con oltre 144.000 connazionali residenti e in queste ore impegnato ad assistere i connazionali nelle aree colpite dalle tragiche alluvioni che hanno interessato la zona di Valencia.
Un risultato concreto, quindi, a conferma dell’impegno del Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, ma anche della sua squadra ministeriale. Diretta, merita essere ricordato, da due diplomatici di razza. Il Segretario Generale della Farnesina, Ambasciatore Riccardo Guariglia, che é stato l’ultimo console Generale a Bruxelles, negli anni Novanta, e, recentemente, Ambasciatore d’Italia in Spagna. Ed il capo di Gabinetto del Ministro, l’Ambasciatore Francesco Genuardi, il quale, prima dell’attuale incarico, era l’Ambasciatore d’Italia in Belgio. (focus\aise)