La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – “Nella giornata di giovedì 15 maggio, mentre l’Aula del Senato si preparava a votare il decreto sulla cittadinanza, il Senatore del Movimento Associativo Italiani all’Estero, Mario Borghese, è intervenuto con forza contro il decreto che limita la trasmissione della cittadinanza ius sanguinis. Infatti, il MAIE in Parlamento ha votato contro tale decreto, che consideriamo essere fortemente voluto dalla burocrazia e non dalla politica, nonostante il voto del Consiglio dei ministri e dell’Aula di Palazzo Madama”. Lo dichiara in una nota Vincenzo Odoguardi, Vicepresidente MAIE, all’indomani dell’approvazione del testo in prima lettura.
“Per fortuna, anche grazie al fondamentale contributo del MAIE – con il prezioso lavoro portato avanti del senatore Borghese -, il testo a cui il Senato ha dato l’ok è stato migliorato, e non di poco, rispetto a quello originale”, continua Odoguardi. “Tuttavia, noi non ci riteniamo affatto soddisfatti, naturalmente: per questo il nostro voto è stato contrario e per questo continueremo a portare avanti la battaglia a favore dei diritti degli italiani all’estero e dei loro discendenti. Oggi più che mai – conclude l’esponente del Maie - chi ha sangue italiano è italiano: se necessario, come ribadito più volte, siamo pronti ad arrivare fino alla Corte Costituzionale per ottenere giustizia. Lavoreremo per eliminare questo decreto e fare in modo che lo ius sanguinis sia quello che è sempre stato, un legame di sangue tra generazioni che non può diluire col tempo. La battaglia per difendere i diritti della nostra comunità nel mondo continua”.
L’approvazione in Senato del decreto - cittadinanza “rappresenta un passo fondamentale per riportare rigore e trasparenza su un tema troppo a lungo lasciato senza regole chiare”. Così Salvatore De Meo, europarlamentare e responsabile del Dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia, commenta il via libera – in prima lettura – votato ieri da Palazzo Madama.
“È giusto dire stop alle scorciatoie e ai meccanismi opachi che, nel tempo, hanno favorito un uso distorto del riconoscimento della Cittadinanza italiana, spesso basato su documenti falsi o legami debolissimi con il nostro Paese”, argomenta l’esponente forzista, secondo cui “limitare l’accesso a chi può dimostrare un legame effettivo con l’Italia, come un genitore o un nonno nato qui, significa ristabilire credibilità e allinearci a quanto già avviene in molti altri Stati europei”.
“Bene inoltre l’approvazione dell’emendamento, presentato dal ministro Tajani, che consente agli italiani all’estero di riacquisire la Cittadinanza persa in passato per motivi legati al lavoro. Un gesto concreto di attenzione – conclude De Meo – verso chi, pur vivendo fuori dall’Italia, continua a sentirsi parte della nostra comunità”.
Il Circolo del Pd di Sydney esprime “pieno sostegno al Senatore Francesco Giacobbe nella sua ferma opposizione in Senato al Decreto Cittadinanza, recentemente approvato dal Governo italiano”. è quanto si legge in una nota del Circolo all’indomani dell’approvazione, in prima lettura, del decreto-cittadinanza in Senato. Il provvedimento, continua la nota, “noto anche come "Decreto Tajani", introduce restrizioni che penalizzano gravemente gli italiani residenti all'estero, spezzando legami familiari e culturali consolidati nel tempo”, denuncia il Pd Sydney, richiamando le parole di Giacobbe che in Aula ha sostenuto che “con questo Provvedimento viene di fatto eliminato il diritto alla cittadinanza dei nostri connazionali nel mondo. Questo governo avrà un record: aver interrotto la catena della trasmissione della cittadinanza Italiana”.
Per il Circolo di Sydney, “oltre al suo impatto sulle generazioni più giovani, il provvedimento è un atto che genera confusione e incertezza anche per coloro che avevano già avviato legittimamente il percorso per il riconoscimento della cittadinanza italiana. In particolare, l'ingiustizia di applicare retroattivamente le nuove disposizioni, causando l'annullamento di appuntamenti consolari attesi da anni”.
Anche questo punto è stato stigmatizzato da Giacobbe in Senato: “coloro che hanno acquisito una cittadinanza straniera, oltre a quella italiana, oggi vengono puniti”, le parole del senatore. “Questo provvedimento gli dice: se hai un’altra cittadinanza, non potrai trasmettere quella italiana ai tuoi figli. Quale altra nazione del mondo si da queste regole?”.
Il Partito Democratico Sydney, conclude la nota, “si unisce all'appello per una riforma organica e inclusiva della legge sulla cittadinanza, che riconosca e valorizzi il contributo delle comunità italiane all'estero. È fondamentale che le istituzioni italiane ascoltino le voci dei propri cittadini nel mondo e agiscano per garantire equità e giustizia. Gli italiani all’estero sono la miglior rete diplomatica dell’Italia. Una risorsa che va tutelata”. (focus\aise)