La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – “Desidero esprimere le mie più vive congratulazioni a Simone Orlandini per la prestigiosa nomina ad Ambasciatore dell’Ente Pro Loco Italiane (EPLI) per la Scandinavia, nell’ambito del progetto “Ambasciatori EPLI nel Mondo”, sostenuto dalla Farnesina. Questa nomina rappresenta un riconoscimento della sua dedizione e competenza nel promuovere il patrimonio culturale italiano”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa e presidente del Comitato sugli Italiani nel Mondo, che aggiunge: “il ruolo di Orlandini sarà fondamentale per rafforzare i legami tra le Pro Loco italiane e le comunità italiane all’estero, in particolare in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda”.
“Supporterò con convinzione l’attività di Simone Orlandini”, assicura il deputato, dicendosi “certo che il suo impegno porterà risultati concreti nel promuovere la ricchezza dei nostri borghi e delle nostre tradizioni. Invito le istituzioni, le associazioni e le comunità italiane in Scandinavia a collaborare con lui per realizzare progetti che rafforzino il senso di appartenenza e il dialogo culturale”.
“A Simone – conclude Billi – va il mio pieno sostegno e l’augurio di un lavoro proficuo per il bene dell’Italia e delle sue comunità all’estero”.
Riaprirsi a una collaborazione con la Russia in campo energetico, come fatto dal M5S nelle settimane scorse e non esclusa dal Pd il 16 luglio, secondo la deputata di Azione eletta in Europa, Federica Onori, non sarebbe “solo un errore strategico” ma anche un “pericoloso passo indietro che rischia di compromettere la sicurezza energetica del nostro Paese e dell’intera Europa”.
“Dopo anni di lavoro per ridurre la nostra dipendenza da Mosca – ha aggiunto -, riaprire oggi ai flussi di gas russi equivarrebbe a piegarsi di nuovo a una potenza autoritaria che continua a bombardare le città ucraine, a destabilizzare il continente, e a usare l’energia come arma geopolitica”.
Onori l’ha quindi definita “una scelta miope, che indebolisce l’Italia e danneggia la credibilità di quel fronte europeo che ha lavorato per diversificare le fonti e rafforzare l’autonomia strategica”.
L’eletta all’estero di Azione si è quindi augurata che “queste ipotesi vengano prontamente smentite e che tutte le forze politiche, opposizione compresa, ribadiscano con chiarezza la scelta di campo dell’Italia: al fianco dell’Ucraina, per un’Europa libera dalle pressioni energetiche del Cremlino”.
“Da quattro mesi il gruppo parlamentare del Partito Democratico continua a chiedere in Commissione esteri della Camera dei deputati una iniziativa diplomatico-parlamentare volta alla liberazione dei detenuti italiani in Venezuela”. A ricordarlo è Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America e membro della Commissione esteri alla Camera.
“Insieme alla Presidente del Comitato diritti umani Laura Boldrini - continua il parlamentare - abbiamo incontrato la figlia dell’ex deputato Americo De Grazia e chiesto con una interrogazione parlamentare un maggiore impegno del governo italiano per la liberazione di tutti i nostri connazionali detenuti nelle carceri venezuelane.”
Inoltre, aggiunge Porta, “abbiamo più volte ricordato e denunciato l’assurda carcerazione del cooperante Alberto Trentini, arrestato nel novembre scorso senza nessuna imputazione o prova a suo carico”. Il deputato democratico ricorda anche di “avere personalmente incontrato più volte il figlio di Biagio Pilieri, giornalista e politico italo-venezuelano, e di essere stato prescelto dalla ONG internazionale indipendente CASLA Institute come testimonial internazionale per la sua difesa proprio in ragione del mio impegno coerente per la causa della libertà e dei diritti dei detenuti in Venezuela”
“Le polemiche di queste ultime ore di alcuni esponenti della destra sui presunti silenzi del PD sul regime di Maduro sono false e pretestuose", commenta il deputato. "Gli amici venezuelani conoscono bene la nostra posizione e sanno che siamo il partito che per primo e con maggiore coerenza ha denunciato in questi anni tutti gli attentati alle libertà democratiche avvenuti in quel Paese. A essere silenzioso e inoperante - conclude - é semmai il nostro governo, al quale chiediamo una iniziativa forte e coraggiosa per riportare presto a casa i nostri connazionali”. (focus\aise)