Le vie del commercio estero

ROMA – focus/aise - Round favorevole, ma non convincente, delle esportazioni di vino italiano nel primo quadrimestre del 2024. Il rally di aprile - rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Istat - traina l’export del vino tricolore in terreno ampiamente positivo nel primo quadrimestre, che chiude con un tendenziale a +5,8% nei volumi e a +7% nei valori (oltre 2,5 miliardi di euro). Ma i dati rilasciati da Istat non bastano a soddisfare appieno i player del settore.
Secondo l’Osservatorio, i fortissimi rialzi degli ordini dalla Federazione Russa e dal Giappone - protagonisti del 60% dell’incremento complessivo dell’export - sono però destinati a sgonfiarsi nella seconda parte dell’anno.
Da una parte, infatti, il risultato russo è fortemente condizionato da una domanda che nel quadrimestre ha registrato una vera e propria corsa alle scorte di vino e spumante (volumi a +120,5%) in vista dell’aumento delle accise, in vigore dal 1° maggio, con maggiorazioni delle aliquote fino al 243%. In Giappone (+36% volume) si riscontra invece un forte quanto inusuale aumento degli ordini di vino e agroalimentare proveniente da tutta Europa, con ogni probabilità legato anche all’entrata in vigore ad aprile della annunciata legge di riforma dell’autotrasporto merci, che ha imposto un abbassamento della durata massima delle ore di lavoro di camionisti e corrieri, tra le più alte al mondo.
Questo fattore da inizio anno – spiegano UIV e Vinitaly – ha causato “stress da approvvigionamento” a tutti i livelli della logistica, come verificatosi nel 2021/22 in tutto il mondo a seguito della crisi dei container.
Oltre a ciò, è da comprendere il forte disallineamento in Germania: nel pari periodo il dato export sale a +0,4%, mentre alle dogane tedesche l’indicatore import scende a -12%, con un gap di 25 milioni di litri. Un fattore – evidenzia l’Osservatorio – che non si riscontra per il nostro competitor principale sul lato sfusi, la Spagna, che vede crescite allineate export/import del 20% circa.
Un aprile - che si confronta con il precedente, il peggiore degli ultimi 5 anni - tuttavia positivo e di forte reazione in diverse piazze strategiche. Rispetto al saldo trimestrale, secondo Istat gli Stati Uniti e la Germania guadagnano 3 punti percentuali e si riposizionano in terreno positivo (volumi rispettivamente +2,6% e +0,4%), il Regno Unito è autore di un nuovo scatto (+12%), la Svizzera recupera da -6% a -1% e fa bene anche il Canada (+5%). Sempre rispetto al trimestre, perde 8 punti la Cina che chiude i volumi ordinati a +3%.
Si è tenuto il 18 luglio, a Milano, presso la sede di BonelliErede, il Business Forum Italy-Ethiopia, organizzato dall'Ambasciata d'Etiopia a Roma, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e BonelliErede, al quale hanno partecipato oltre 100 rappresentati istituzionali e imprenditoriali etiopi e italiani.
Ha aperto i lavori Paolo Biglieri, vicepresidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo e general manager di Blend Plants, per il quale l’evento è stato “un'ottima occasione per individuare nuovi obiettivi comuni da raggiungere e progetti concreti da sviluppare tra i nostri due Paesi. È necessario cogliere tutte le opportunità in settori strategici come l'energia, le infrastrutture, l'edilizia, l’acqua, compresa l'istruzione e la formazione professionale. In questo senso, Confindustria Assafrica & Mediterraneo lavora da anni a stretto contatto con l’Ambasciata d’Etiopia a Roma e con l’Ethiopian Chamber of Sectorial Association, con cui abbiamo un accordo di collaborazione”.
L’Etiopia, che registra un alto numero di imprese italiane in loco, è uno dei nove paesi prioritari del Piano Mattei, come ha ribadito il viceministro Valentino Valentini del Ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit). “Il piano Mattei delinea l'approccio strategico dell'Italia nei confronti dell'Africa e l'Etiopia è uno dei principali beneficiari”, ha detto. “È essenziale promuovere la collaborazione con il continente africano e contribuire congiuntamente a creare un clima favorevole agli investimenti, alla crescita e allo sviluppo. Italia ed Etiopia intrattengono da tempo intense relazioni bilaterali e vi sono ampi margini per rafforzare la cooperazione economica, esplorando le opportunità che la vibrante economia etiope offre alle imprese italiane”.
Durante la sessione plenaria, i relatori hanno fatto il punto sulle relazioni economiche tra Roma e Addis Abeba: gli scambi bilaterali sono stati pari a 263 milioni di euro nel 2023 e l'Etiopia è uno dei maggiori beneficiari della cooperazione economica italiana, con un portafoglio di 487 milioni di euro di iniziative in corso.
Mesganew Arega, sottosegretario agli Affari Esteri dell'Etiopia, ha auspicato un ruolo maggiore del settore privato italiano nei processi di trasformazione dell’economia etiope: “Stiamo diversificando la nostra base industriale, concentrandoci sulle industrie manifatturiere e a valore aggiunto. Il nostro obiettivo è creare posti di lavoro, garantire la sicurezza alimentare a livello familiare, incrementare le esportazioni e ridurre la nostra dipendenza dai beni importati. In questo senso, vogliamo rafforzare la cooperazione economica tra i nostri due Paesi”.
Per BonelliErede è intervenuto Michele Saponaro, il quale ha approfondito la cornice normativa di riferimento per le aziende che intendono investire in Etiopia, dagli aspetti societari, a quelli regolamentari, amministrativi e fiscali, evidenziando l’importanza di alcuni dei trattati internazionali di cui l’Etiopia è parte tra cui la Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Etiopia, la New York Convention sull’arbitrato internazionale e il Trattato che istituisce l’African Continental Free Trade Area.
Nel corso della mattinata, sono intervenuti anche Lorenzo Ortona della Task Force Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Martina Madeo, senior officer Business Partnerships International Development Cooperation di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Lobasso, vice direttore generale per la promozione del sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, e i rappresentanti dell'Ethiopian Investment Commission e dell’Ethiopian Coffee and Tea Authority.
All'evento hanno partecipato oltre 80 imprese italiane e 25 imprese etiopi in visita in Italia. Nel pomeriggio, dopo la sessione plenaria, sono stati organizzati oltre 200 incontri BtoB. (focus\aise)