Le vie del commercio estero

ROMA – focus/aise – Si è svolto nei giorni scorsi a Napoli il forum dedicato alle imprese italiane interessate ai processi di internazionalizzazione e alle opportunità offerte dal continente africano. L’evento, che ha registrato una forte partecipazione da parte del tessuto imprenditoriale del Sud Italia, è stato promosso da SIMEST, la società che da oltre 30 anni si occupa dell’internazionalizzazione delle imprese italiane, e Warrant Hub (Tinexta Group), tra i principali operatori europei nella consulenza strategica e finanziaria per l’innovazione, la trasformazione digitale e lo sviluppo sostenibile delle imprese. Tra i temi centrali, gli strumenti messi a disposizione da SIMEST per le imprese italiane interessate ai mercati esteri e la nuova Misura Africa.
Misura Africa è uno strumento di finanza agevolata destinato a sostenere le società italiane che vogliono espandere o consolidare la loro presenza nel continente africano. Questa misura prevede una dotazione iniziale di 200 milioni di euro – con una sub-riserva da 20 milioni dedicata a imprese giovanili, femminili, start-up e PMI innovative – e offre condizioni agevolate, tra cui un tasso di interesse dello 0,5%, l’esenzione dalla prestazione di garanzie e un fondo perduto del 10%, che può arrivare al 20% per le imprese del Sud Italia. La misura è rivolta a società che sono presenti stabilmente, importano (anche materie prime strategiche) o esportano nel continente africano, ma anche a tutte le piccole e medie imprese che ne compongono le filiere produttive, pur senza interessi diretti nell’area.
L’obiettivo è quello di finanziare investimenti commerciali e produttivi in Africa o in Italia, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica e digitale, nonché la formazione di personale locale, incluse spese di viaggio e visti di ingresso e soggiorno in Italia per il periodo della formazione.
Durante la conferenza – riporta Simest – sono stati approfonditi diversi argomenti relativi all’internazionalizzazione delle imprese italiane, con particolare attenzione alle opportunità di finanziamento offerte dalla finanza agevolata. Si è discusso degli strumenti disponibili per sostenere le imprese nei processi di espansione verso i mercati esteri e sono state presentate le opzioni di supporto al credito all’export e le soluzioni per il finanziamento degli investimenti partecipativi. Inoltre, sono stati illustrati i servizi dedicati all’internazionalizzazione, tra cui spicca il Temporary Export Specialist, un manager specializzato nella creazione di reti commerciali, in Italia e all’estero, che affianca i clienti in maniera pratica e operativa, supportandoli nel loro progetto.
“Siamo molto soddisfatti della partecipazione delle imprese a questo evento”, ha commentato Fiorenzo Bellelli, CEO di Warrant Hub (Tinexta Group). “È fondamentale che le aziende italiane siano consapevoli delle opportunità che mercati in via di sviluppo come l’Africa possono offrire, soprattutto con il sostegno di strumenti finanziari adeguati. Collaborare con partner come SIMEST ci permette di dare alle imprese un accesso facilitato a risorse e skills per essere competitivi a livello globale”.
“È stato un piacere intervenire alla conferenza organizzata da Warrant Hub e avere l’opportunità di presentare la nuova Misura Africa alle numerose imprese che hanno accolto con entusiasmo l’invito”, ha aggiunto Carolina Lonetti, Direttrice Export e Finanza Agevolata di SIMEST. “Questa misura di finanza agevolata, con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro, punta a consolidare e rafforzare, in coerenza con il Piano Mattei, le relazioni commerciali con un territorio strategico per lo sviluppo di tutta l’area del mediterraneo. Si tratta di uno strumento pensato per supportare le imprese nel cogliere le enormi opportunità del continente africano, coinvolgendo in questo processo virtuoso tutte le piccole e medie imprese appartenenti alle filiere produttive italiane, motore del tessuto produttivo nazionale”.
Ad agosto l’export verso i paesi extra Ue27 registra un lieve incremento congiunturale, spiegato dalle maggiori vendite di beni di consumo. La modesta crescita congiunturale dell’import è dovuta soprattutto ai maggiori acquisti di beni intermedi. È quanto rilevato dall’Istat che ha pubblicato i dati sulle esportazioni nei paesi extraeuropei ad agosto.
L’export torna a flettere su base annua (-7,4%) ma la dinamica è influenzata dalle movimentazioni di elevato impatto (cantieristica navale) verso gli Stati Uniti, registrate ad agosto 2023; al netto di queste, la flessione tendenziale dell’export risulta molto più contenuta (-1,8%).
Anche l’import torna a flettere su base annua; la riduzione riguarda tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni intermedi. Nei primi otto mesi del 2024, il saldo commerciale con i paesi extra Ue è positivo per 41,5 miliardi (era +25,8 miliardi nello stesso periodo del 2023).
I DATI
Ad agosto 2024 si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un aumento congiunturale contenuto per entrambi i flussi, più ampio per le esportazioni (+0,8%) rispetto alle importazioni (+0,3%).
L’incremento su base mensile dell’export è dovuto alle maggiori vendite di beni di consumo durevoli (+12,7%) e non durevoli (+5,8%); diminuiscono, invece, le esportazioni di energia (-9,0%), beni strumentali (-2,8%) e beni intermedi (-2,5%). Dal lato dell’import, a esclusione di energia (-5,3%), si rilevano aumenti congiunturali diffusi di diversa intensità, il più ampio per beni intermedi (+4,7%).
Nel trimestre giugno-agosto 2024, rispetto al precedente, l’export diminuisce del 2,5%. Flettono le esportazioni di energia (-17,8%), beni di consumo durevoli (-15,8%) e, in misura più contenuta, beni strumentali (-2,2%); in modesto aumento le vendite di beni di consumo non durevoli (+0,3%) e beni intermedi (+0,1%). Nello stesso periodo, l’import registra una riduzione dell’1,3% cui contribuiscono soprattutto i minori acquisti di beni di consumo non durevoli (-4,9%).
Ad agosto 2024, l’export si riduce su base annua del 7,4% (era +7,6% a luglio 2024). La flessione è determinata dalle minori vendite di energia (-38,0%) e beni strumentali (-21,8%), mentre crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+24,9%) e non durevoli (+3,5%) e di beni intermedi (+1,1%). L’import registra una flessione tendenziale del 6,5%, per effetto principalmente della contrazione degli acquisti di energia (-20,5%); un contributo negativo importante deriva anche dai minori acquisti di beni di consumo non durevoli (-8,5%); crescono le importazioni di beni intermedi (+10,3%).
Ad agosto 2024 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +2.687 milioni (+3.081 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-4.244 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-5.095 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 8.176 milioni di agosto 2023 a 6.930 milioni di agosto 2024.
Ad agosto 2024 l’export verso gli Stati Uniti (-23,1%) segna una marcata flessione tendenziale; in diminuzione anche le vendite verso Cina (-7,6%), Giappone (-7,0%) e Regno Unito (-5,6%). Crescono su base annua le esportazioni verso Turchia (+17,2%), paesi ASEAN (+10,2%) e paesi OPEC (+9,4%).
Le importazioni da Svizzera (-44,7%), Stati Uniti (-37,8%), India (-33,3%) e paesi OPEC (-24,5%) registrano un’ampia contrazione tendenziale; relativamente più contenuta la riduzione degli acquisti dalla Turchia (-10,7%). Per contro, aumentano le importazioni dagli altri principali paesi partner extra Ue27, con gli incrementi tendenziali più ampi per paesi MERCOSUR (+27,6%) e Cina (+26,3%). (focus\aise)