Vento d’Europa

ROMA – focus\aise - Due nuove leggi dell'UE offriranno finanziamenti rapidi per le misure di ricostruzione a seguito delle catastrofi naturali che si sono verificate dopo il 1°gennaio 2024.
Si tratta della legislazione sul sostegno di emergenza regionale alla ricostruzione ("RESTORE") e della proposta di revisione del regolamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
RESTORE, approvata dal Parlamento Ue con 638 voti favorevoli, 10 contrari e 5 astensioni, consente ai Paesi dell'Unione Europea di convogliare più facilmente i finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e i fondi di coesione verso la ricostruzione in caso di catastrofi.
Di conseguenza, il FESR potrà essere utilizzato per finanziare progetti di ricostruzione e ripresa fino al 95% del loro costo totale. Per fornire liquidità rapida a coloro che ne hanno bisogno, saranno messi a disposizione anche prefinanziamenti aggiuntivi fino al 25% dell'intero importo. La legislazione consentirà un uso più flessibile anche dei fondi del Fondo sociale europeo Plus, per finanziare regimi di lavoro a breve termine, sostenere l'accesso all'assistenza sanitaria e fornire beni di prima necessità.
La nuova flessibilità si applica alle catastrofi naturali del 2024 e del 2025. Nel 2025, le modifiche approvate dovrebbero mobilitare 3 miliardi di EUR di finanziamenti anticipando i pagamenti per il periodo 2025-2027.
La proposta di revisione del regolamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), invece, approvata con 644 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astensioni, permetterà ai Paesi dell'UE che dispongono di fondi non spesi provenienti dai programmi di sviluppo rurale di accelerare il loro riutilizzo per compensare le perdite di agricoltori, silvicoltori e PMI attivi in questi settori che hanno subito la distruzione di almeno il 30% del loro potenziale produttivo.
Questi finanziamenti saranno versati in somme forfettarie e saranno interamente coperti dai fondi dell'UE. I pagamenti ai beneficiari saranno effettuati entro la fine del 2025.
PROSSIME TAPPE
Entrambe le leggi - arrivate in risposta alle inondazioni e agli incendi boschivi nell'Europa centrale, orientale e meridionale nel settembre 2024 - devono ora essere formalmente approvate dal Consiglio. Entreranno in vigore il giorno successivo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE per RESTORE e il giorno stesso della pubblicazione per il FEASR.
Il Parlamento europeo ha eletto martedì scorso la portoghese Teresa Anjinho come nuova Mediatrice europea per un mandato di cinque anni, con il sostegno di 344 deputati in una votazione a scrutinio segreto.
Anjinho ha ottenuto la maggioranza necessaria dei voti espressi dopo due turni di votazione, come stabilito dall'articolo 237 del Regolamento del Parlamento. Al primo e al secondo scrutinio hanno partecipato sei candidati: Teresa Anjinho (Portogallo), Emilio De Capitani (Italia), Marino Fardelli (Italia), Julia Laffranque (Estonia), Claudia Mahler (Austria) e Reinier van Zutphen (Paesi Bassi).
Teresa Anjinho è un'esperta indipendente di diritti umani e ricercatrice accademica, membro del Comitato di vigilanza dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), e in precedenza vice mediatrice del Portogallo.
Durante l'audizione pubblica nella commissione per le petizioni del 3 dicembre 2024, Anjinho si è impegnata a rafforzare la fiducia tra l'UE e i suoi cittadini e a sostenere i più alti standard di integrità, responsabilità e reattività.
“Il mondo di oggi non comprende l'indecisione dovuta a formalità o burocrazie inutili, né accetta ritardi ingiustificati”, ha detto ai deputati. “Dobbiamo sempre rispettare il giusto processo, le regole e i procedimenti formali essenziali, ma dobbiamo anche fare i conti con la realtà. È una questione di fiducia nell'istituzione, ma anche, alla fine, nell'Unione europea nel suo complesso”.
PROSSIME TAPPE
La nuova Mediatrice europea entrerà in carica dopo la cerimonia di giuramento del 27 febbraio prossimo presso la Corte di giustizia dell'UE, per un mandato di cinque anni.
La Mediatrice europea uscente, l'irlandese Emily O'Reilly, ha assunto la carica per la prima volta nel luglio 2013 e ha avuto il suo mandato rinnovato per un secondo mandato nel dicembre 2019. È stata preceduta dal greco Paraskevas Nikiforos Diamandouros (2003-2013) e dal finlandese Jacob Söderman (1995-2003).
Istituito nel 1995, l’ufficio del Mediatore europeo indaga su casi di cattiva amministrazione all'interno di istituzioni, organi, uffici e agenzie dell'UE, agendo di propria iniziativa o in risposta a denunce di cittadini dell'UE.
Il Parlamento Europeo ha approvato il 18 dicembre, in una votazione in plenaria, la nomina della candidata italiana Bruna Szego a presidente dell'Autorità antiriciclaggio dell'UE.
Bruna Szego, che attualmente dirige l’Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio presso la Banca d'Italia, ha ricevuto 569 voti a favore, 20 contrari e 61 astensioni, in una votazione a scrutinio segreto.
Con sede a Francoforte, la nuova Autorità per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo dell'UE (AMLA) ha il compito di coordinare le azioni delle unità nazionali di informazione finanziaria e di sorvegliare direttamente determinate entità finanziarie a rischio presenti in più Stati membri.
Per essere nominata presidente dell'AMLA, Bruna Szego deve ricevere il sostegno anche del Consiglio UE, con una decisione a maggioranza qualificata.
Intanto, soddisfatto il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che con un post su X ha esultato per la nomina di Szego: “donna e italiana. Un successo di tutto il Sistema Paese e frutto di un’intensa attività diplomatica. Orgogliosi di avere una classe dirigente così apprezzata dai nostri partner europei”. (focus/aise)