Vento d’Europa

ROMA – focus/aise - La Commissione europea e l'Autorità palestinese hanno firmato una lettera d'intenti che definisce una strategia per affrontare la critica situazione fiscale e di bilancio dell'Autorità palestinese e dell'economia palestinese, le cui vulnerabilità strutturali sono state esacerbate dalle conseguenze della guerra a Gaza e da cruciali sviluppi e riforme in sospeso.
“Israeliani, palestinesi e la regione intera meritano pace, sicurezza e stabilità. La soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati è il modo migliore per raggiungere questo obiettivo. Con questa strategia comune sosteniamo gli sforzi di riforma dell'Autorità palestinese”, ha detto la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Insieme, gettiamo le basi per la stabilità economica e politica in Cisgiordania. E posiamo le fondamenta per la ricostruzione di Gaza. È necessario un cessate il fuoco immediato e duraturo. Ecco perché ci stiamo preparando per il futuro”.
La strategia mira a stabilizzare l'Autorità palestinese e l'economia della Cisgiordania. Insieme a un programma di riforme sostanziale e credibile dell'Autorità palestinese, pone le basi per la ripresa e lo sviluppo della resilienza. La strategia mirerà anche a generare condizioni migliori per la ricostruzione di Gaza quando le circostanze sul campo lo permetteranno.
In una prima fase, l'UE fornirà all'Autorità palestinese sostegno finanziario di emergenza a breve termine per far fronte alle esigenze finanziarie più urgenti e sostenere un programma di riforme sostanziale e credibile. Il sostegno finanziario, pari a 400 milioni di euro in sovvenzioni e prestiti, sarà erogato in tre versamenti tra luglio e settembre 2024, subordinatamente ai progressi compiuti nell'attuazione del programma di riforme dell'Autorità palestinese.
Con 401 voti Ursula von der Leyen è stata rieletta alla Presidenza della Commissione Europea. Al suo secondo mandato, von der Leyen ha avuto 41 voti in più rispetto alla maggioranza necessaria di 360 voti: tra loro non ci sono stati quelli di Fratelli d’Italia e Lega che, al contrario di Forza Italia, non hanno votato per il bis della Presidente uscente.
Nel suo discorso all’Europarlamento – pronunciato in inglese, con alcuni passaggi in tedesco e francese – von der Leyen ha affermato che "le scelte sono i cardini del destino. E in un mondo pieno di avversità, il destino dell’Europa dipende da ciò che faremo dopo”. L’Europa “non può controllare dittatori e demagoghi in tutto il mondo, ma può scegliere di proteggere la propria democrazia. L’Europa non può determinare le elezioni in tutto il mondo, ma può scegliere di investire nella sicurezza e nella difesa del proprio continente. L’Europa non può fermare il cambiamento, ma può scegliere di accoglierlo investendo in una nuova era di prosperità e migliorando la qualità della nostra vita”, le parole della Presidente, che nel suo intervento al Parlamento europeo ha parlato di Green Deal ed economia, di lotta agli estremismi e anche di un nuovo vicepresidente “per l'implementazione, la semplificazione e le relazioni interistituzionali" spiegando che vicepresidenti e commissari dovranno impegnarsi a ridurre “burocrazia e rendicontazione” per avere un’Europa “più veloce”.
Nel suo discorso, von der Leyen ha criticato aspramente Orban – pur senza nominarlo – per la sua visita a Mosca: "questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell'acquiescenza, dell'appeasement, una politica di eccessive concessioni", ha detto la Presidente della Commissione ribadendo il pieno dell’Ue all’Ucraina.
Quanto al Medio Oriente, "lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi, qui e ora”. Se "la soluzione a due Stati è il modo migliore per garantire la sicurezza, per entrambi, israeliani e palestinesi”, nella prossima Commissione ci sarà anche un “Commissario per il Mediterraneo che si concentri su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi”.
Tra i temi toccati da von der Leyen anche la difesa europea e la cyberdifesa, la competitività e le politiche abitative.
“All'inizio del suo secondo mandato Jacques Delors disse: “la nostra Comunità non è solo frutto della storia e della necessità, ma anche della volontà”. Questa – ha sottolineato von der Leyen – è la scelta fondamentale che ci troviamo di fronte. La storia continuerà a bussare alla porta dell'Europa. Il bisogno di Europa sarà più forte che mai. La nostra determinazione deve essere all’altezza. Questo è ciò che ha unito il nostro continente: non le forze imperscrutabili del destino, ma il potere delle persone che lottano per ottenere di più. Come i tre prigionieri dell'isola di Ventotene negli anni '40 che tracciarono la visione di un continente unito. E la generazione del dopoguerra, che ha costruito la pace sul carbone e sull’acciaio. Persone che rimasero disarmate di fronte ai carri armati sovietici, che misero garofani nei fucili e abbatterono un muro a mani nude. Persone che ancora oggi rischiano la vita, per questo sogno chiamato Europa. Generazione dopo generazione hanno fatto sì che l’Europa scegliesse un’Europa forte. E ora la responsabilità spetta a noi”.
“Gli ultimi cinque anni hanno dimostrato cosa possiamo fare insieme. Facciamolo di nuovo. Facciamo la scelta della forza. Facciamo la scelta della leadership. Facciamo – ha concluso – la scelta dell’Europa”. (focus\aise)