Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/ aise – “È con grande emozione e profondo senso di responsabilità che mi rivolgo a voi per la prima volta come Ambasciatrice d’Italia a Malta. Assumere questo incarico in un Paese così vicino all’Italia per storia, cultura e tradizioni, rappresenta per me un onore particolare. Malta è da secoli un crocevia di popoli e di civiltà, e la presenza italiana qui è viva, dinamica e parte integrante del tessuto sociale ed economico dell’isola”. Inizia così il messaggio che, attraverso il sito web dell’Ambasciata, la nuova Ambasciatrice italiana a Malta, Valentina Setta, indirizza idealmente a tutti i connazionali residenti nel Paese.
“Desidero fin da subito porgervi un caloroso saluto e assicurarvi il mio impegno per essere, insieme a tutta l’Ambasciata, un punto di riferimento aperto, disponibile e attento alle vostre esigenze”, si legge nel messaggio. “La nostra comunità – composta da professionisti, imprenditori, studenti, famiglie e pensionati – è testimone concreta del valore dell’Italia all’estero. Il vostro contributo alla promozione della nostra lingua, della nostra cultura e del nostro spirito di collaborazione è motivo di orgoglio per tutto il nostro Paese”.
“Saranno molte le occasioni in cui potremo incontrarci e collaborare, e – conclude Setta – conto sul dialogo costante con ciascuno di voi per rafforzare ancora di più il legame tra l’Italia e Malta”.
12 e 13 giugno, si è tenuto a Berna il convegno internazionale “National, Regional and International Plans for Brain and Mental Health: Bridging the Gaps”, un appuntamento di alto profilo volto a promuovere l’implementazione di strategie efficaci per la salute mentale e cerebrale a livello nazionale e internazionale al quale ha partecipato anche l’ambasciatore d’Italia in Svizzera, Gian Lorenzo Cornado.
L’evento, organizzato dal Swiss Brain Health Plan in collaborazione con lo European Brain Council e la European Academy of Neurology, con il patrocinio dell’Università di Berna e dell’Ambasciata d’Italia, ha visto la partecipazione di oltre 30 esperti scientifici e rappresentanti istituzionali provenienti da 15 Paesi. Al centro dei lavori: la necessità di coordinare piani d’azione concreti che possano tradurre le linee guida politiche in interventi tangibili per il benessere delle persone.
Gli esperti hanno presentato le esperienze delle organizzazioni internazionali, dei piani nazionali e regionali. Nelle tavole rotonde si sono discussi metodi e obbiettivi per colmare le lacune nella ricerca e le distanze ancora presenti nelle politiche sulla salute dei vari paesi, con il fine di individuare le best practice e migliorare il benessere dei cittadini.
L’Italia ha avuto un ruolo di rilievo nella conferenza, sia in termini scientifici sia istituzionali. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha rivolto un indirizzo di saluto ai partecipanti, sottolineando l’importanza della salute del cervello e della salute mentale alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione. In particolare ha ricordato le azioni del governo volte a sostenere gli studi scientifici nell’ambito del Piano Nazionale per la Salute Mentale e delle iniziative integrate per la prevenzione delle malattie neurodegenerative. Il Ministero della Salute italiano ha incrementato di quasi 35 milioni di euro il Fondo per l’Alzheimer e le demenze per il triennio 2024-2026. Sostiene l’attività di ricerca negli IRCCS per le neuroscienze e ha aperto bandi competitivi per le ricerche finalizzate e biomediche anche su fondi PNRR. Schillaci ha ricordato il lavoro di aggiornamento del Piano nazionale per la salute mentale e il bonus psicologo di 1500 euro, ora reso una misura strutturale. Il ministro ha poi sottolineato l’impegno continuo sul fronte della prevenzione e dello stimolo ai corretti stili di vita, volto ad informare la popolazione e all’identificazione precoce delle fragilità, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione.
L’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, nel corso del suo intervento, ha ribadito l’importanza della collaborazione bilaterale e multilaterale per affrontare le sfide complesse legate alla salute mentale, evidenziando l’impegno dell’Italia nel promuovere un approccio integrato e basato sull’evidenza scientifica. Ha inoltre ringraziato Claudio Bassetti dell’Università di Berna per aver promosso e organizzato questo importante evento.
Proprio Bassetti, in qualità di decano della Facoltà di medicina dell’Università di Berna e nel contempo di presidente dello Swiss Brain Health Plan e della Swiss Brain Health Foundation, ha evidenziato il fatto che le malattie cerebrali e della mente sono oggi all’origine d’importanti disabilità, sofferenze per i pazienti e familiari e di costi sociali. Inoltre, il loro aumento è da ricondurre all’invecchiamento della popolazione, alla crisi economica, ai cambiamenti climatici, al sovra-utilizzo dei social media, all’isolamento e alla perdita del sonno. Ricordando che nel 2022 l’OMS ha lanciato un’iniziativa importante sulla salute del cervello, Bassetti ha sottolineato come i problemi con cui si confrontano i vari paesi sono simili, ma che le soluzioni occorre identificarle in base ai bisogni e alle necessità locali. E questo è stato lo scopo principale del convegno internazionale che ha permesso di illustrare i vari progetti messi in atto nei vari paesi presenti all’incontro e quindi di poter discutere dell’esperienze fatte per apprendere vicendevolmente e condividere assieme le necessarie visioni.
Il convegno ha ribadito l’impegno comune a rafforzare la cooperazione internazionale, a promuovere un approccio centrato sulla persona nella gestione della salute mentale e a sviluppare un azioni comuni e condivisione di metodi e risultati tra diversi Paesi.
L’Italia continuerà a essere protagonista in questo percorso, contribuendo con competenze, buone pratiche e una visione strategica condivisa a livello europeo. (focus\aise)