Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/aise - L’Ambasciatore d’Italia in Ecuador, Giovanni Davoli, è intervenuto in una sessione a porte chiuse della commissione sicurezza dell’Assemblea Nazionale del Paese.
La riunione è stata convocata nel contesto della grave crisi di sicurezza che attraversa l’Ecuador. I tassi di violenza criminale nel Paese hanno raggiunto livelli record in America Latina e nel mondo, mentre il Paese è diventato il principale esportatore di cocaina al mondo ponendolo al centro dei traffici del crimine organizzato transnazionale.
Davoli ha parlato del modello di successo italiano nella lotta alla mafia e ha reiterato al riguardo l’impegno del nostro Paese a fianco delle autorità ecuadoriane.
L’Italia, ha spiegato l'Ambasciata, è già presente in Ecuador con un programma di cooperazione giuridica, molto apprezzato dalle autorità locali ed è disposta a valutare ulteriori iniziative di formazione e consulenza nell’ambito dei programmi di diplomazia giuridica coordinati dalla Farnesina ed eseguiti dall’Istituto Italo-Latino americano (IILA).
L’ambasciatore d’Italia a Brasilia, Alessandro Cortese, ha inaugurato l’11 marzo scorso, presso la Galleria Karla Osorio, la prima mostra del rinomato artista italiano Lucio Salvatore a Brasilia.
L’esposizione, intitolata “Defeito de identidade” e curata da Marc Pottier, riunisce circa 40 dipinti realizzati negli ultimi due anni, affrontando tematiche legate all’identità, al dislocamento, alla natura e alle migrazioni.
Lucio Salvatore, artista nato a Cassino che da più di vent’anni vive tra il Brasile e l’Italia, costruisce le sue opere, sovente ispirate alla natura brasiliana, come costellazioni di frammenti visivi — ritratti di piante, immagini storiche e contemporanee, riferimenti a opere d’arte — creando composizioni dense e sfaccettate. I suoi dipinti funzionano come dichiarazioni artistiche e politiche, riflettendo sui concetti di appartenenza ed esclusione. Brasilia, città in cui identità e potere si intrecciano, è stata scelta strategicamente per ospitare questa esposizione.
Intervenendo all’inaugurazione l’ambasciatore Cortese ha sottolineato l’importanza dell’evento nel panorama delle relazioni culturali tra i due Paesi. “Italia e Brasile condividono un legame culturale storico e profondo”, ha detto. ”Molti dei più grandi artisti brasiliani hanno origini italiane e, d’altra parte, artisti italiani contemporanei come Lucio Salvatore trovano in Brasile un territorio aperto all’arte e alla sperimentazione. È essenziale sostenere i talenti emergenti che hanno molto da esprimere e che cercano un dialogo internazionale. Sono certo”, ha concluso Cortese, “che il pubblico di Brasilia accoglierà questa mostra con grande entusiasmo”.
La mostra sarà allestita sino al 23 aprile con ingresso gratuito su prenotazione.
Lucio Salvatore (1975) vive e lavora tra Rio de Janeiro e Sant’Elia Fiumerapido, in provincia di Frosinone. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche, tra cui quelle del Museo di Arte Moderna (MAM) di Rio de Janeiro, del Museo di Arte Contemporanea (MAC) di Niterói e del Museo Nazionale di Belle Arti (MNBA) di Rio de Janeiro. Ha presentato il suo lavoro in mostre personali presso il Museo dell’Ambiente di Rio de Janeiro (2022), il Museo Nazionale di Belle Arti di Rio de Janeiro (2021), il Museo di Arte Moderna di Rio de Janeiro (2017-2018), Palazzo Pamphilj a Roma (2017), il Museo Brasiliano di Scultura e dell’Ambiente (MuBE) di San Paolo (2011) e il Centro Cultural Correios di Rio de Janeiro (2010, 2014, 2015, 2016), tra gli altri.
Cresciuto a Sant’Elia Fiumerapido, Salvatore si trasferisce a Milano, dove si laurea in economia e studia filosofia. Nel 1998 si trasferisce a Caracas e, l’anno successivo, si stabilisce a Rio de Janeiro, città che lo accoglie e che, insieme a New York, diventa il fulcro della sua crescita artistica.
Attraverso l’esperienza dell’essere straniero in contesti socioculturali complessi, Salvatore riflette sulla complessità come elemento essenziale per la creazione di narrazioni inclusive ed emancipatorie, che si esprimono attraverso la sua arte, vissuta come un percorso di auto-comprensione.
Mercoledì scorso, 12 marzo, l’ambasciatore d’Italia a Jerevan, Alessandro Ferranti, è stato ricevuto dalla ministra della Salute della Repubblica di Armenia, Anahit Avanesyan.
Nel dare il benvenuto all’ambasciatore, la ministra Avanesyan ha espresso grande apprezzamento per la collaborazione e il sostegno dell’Italia, menzionando l’assistenza medica fornita ai cittadini che avevano riportato ustioni a seguito dell’esplosione di Stepanakert nel settembre 2023. Avanesyan ha inoltre presentato all’ambasciatore Ferranti le priorità in tema di riforme, con particolare riguardo all’introduzione del sistema di copertura universale, esprimendo vivo interesse per il modello italiano, e alla digitalizzazione del settore.
Nel corso dell’incontro è stato infine fatto riferimento allo sviluppo dinamico delle relazioni bilaterali, improntate a profonda amicizia, e all’approfondimento della collaborazione nel settore dell’assistenza medico-sanitaria, nonché alla condivisione di esperienze e conoscenze tra centri medici dei due Paesi.
A sua volta, l’ambasciatore Ferranti ha sottolineato il notevole potenziale di cooperazione tra Italia e Armenia nel campo della scientifico e della salute, proponendo di vagliare gli ambiti di possibile collaborazione, attraverso attività congiunte e programmi di scambio anche a livello accademico. (focus\aise)