Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/ aise – Rafforzamento della cooperazione bilaterale nel settore della giustizia, con particolare attenzione al tema della formazione e al contrasto ai reati economico-finanziari. Questo è quanto è stato al centro dell’incontro tra l’Ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, e il nuovo Ministro della Giustizia serbo, Nenad Vujic, avvenuto il 23 maggio.
Durante l’incontro è stato valorizzato il programma di diplomazia giuridica “Falcone-Borsellino”, promosso dall’Italia anche nel quadro della Presidenza serba dell’InCE, ed è stato concordato di intensificare la collaborazione tra le Accademie giudiziarie dei due Paesi.
“Esiste già un ottimo livello di collaborazione tra i sistemi giudiziari italiano e serbo, anche nel quadro dell’accordo bilaterale in materia di estradizione, la cui piena applicazione potrebbe rappresentare un modello efficace di cooperazione concreta”, ha sottolineato l’Ambasciatore Gori. “Anche grazie alla presenza in Serbia della nostra Guardia di Finanza, l’Italia – ha aggiunto Gori – può fornire inoltre un importante contributo alla formazione nel settore del contrasto alla criminalità economica e finanziaria, ambito strategico per la legalità e la sicurezza di entrambi i Paesi”.
L’ambasciatore d’Italia a Sofia, Marcello Apicella, è intervenuto al seminario “Denominazione di Origine e tutela dei prodotti agroalimentari, Italia e Bulgaria a confronto”, organizzato dall’Ufficio di Sofia dell’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (“Agenzia ICE”), in collaborazione con l’Unione Bulgara dei trasformatori di frutta e verdura e l’Associazione dei trasformatori di carne in Bulgaria.
L’iniziativa, ospitata presso l’Hotel Intercontinental di Sofia, ha visto la partecipazione di oltre 40 aziende, organizzazioni del comparto agroalimentare locale e giornalisti specializzati, è stata dedicata allo scambio di conoscenze e buone pratiche in materia di denominazione d’origine e tutela dei prodotti agroalimentari tra esperti italiani e bulgari.
L’evento ha evidenziato i benefici legati alla registrazione di denominazioni e specialità protette, al fine di stimolare la promozione delle eccellenze agroalimentari del territorio bulgaro attraverso l’impiego di buone pratiche e strategie affermatesi con successo in Italia.
Al seminario sono intervenuti anche il direttore dell’Agenzia ICE di Sofia, Andrea D’Andrea, il presidente di Confindustria Bulgaria, Roberto Santorelli, e il presidente della Camera di Commercio Italiana in Bulgaria, Alessandro Geretto.
Gli esperti italiani Mauro Rosati, direttore generale della Fondazione Qualivita e di Origin Italia, e Gianluigi Ligasacchi, responsabile Area Consorzi presso ASSICA e direttore Consorzio Italiano Tutela Mortadella Bologna, hanno presentato la lunga e comprovata esperienza italiana in materia per stimolare le imprese bulgare a ricorrere con maggiore frequenza alle procedure di registrazione per la tutela delle denominazioni d’origine e delle specialità tradizionali sulla base degli standard comunitari.
Da parte bulgara sono intervenuti Elka Bozhilova, capo Dipartimento Sistemi di Qualità presso la Direzione Politiche della catena agroalimentare del Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, Antoaneta Bozhinova, direttrice esecutiva dell’Unione dei trasformatori di frutta e verdura, e Dilyana Popova, direttricee esecutiva dell’Associazione dei trasformatori di carne in Bulgaria.
Aprendo i lavori del seminario, l’ambasciatore Apicella ha evidenziato la grande esperienza acquisita in questo settore dall’Italia, prima per numero di indicazioni geografiche e denominazioni d’origine protette in Europa, soffermandosi sugli eccellenti risultati che l’impiego di tali procedure ha prodotto nei comparti vinicolo e caseario, e sull’importanza del legame tra territorio e qualità per la valorizzazione delle eccellenze del territorio e il rilancio del territorio.
L’ambasciatrice d’Italia in Corea del Sud, Emilia Gatto, ha preso parte, nella suggestiva cornice del Banyan Tree Hotel di Seoul, alla cerimonia ufficiale di consegna della prima Lamborghini URUS “SE”, il nuovo modello ibrido del celebre SUV, introdotto nel mercato coreano.
La partecipazione dell’ambasciatrice sottolinea il forte legame tra l’eccellenza del Made in Italy e il dinamismo del mercato sudcoreano, che si conferma il primo al mondo per vendite pro capite di Lamborghini e il settimo mercato globale in termini assoluti. (focus\aise)