Riforma Maeci/ Guariglia in Parlamento: la diplomazia guarda al futuro

ROMA\ aise\ - Una riforma “fortemente voluta dal Ministro Tajani”, “non ideologica” ma “di buona amministrazione”, proposta “per garantire alla Farnesina di essere al passo con i tempi”. Così il Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Riccardo Guariglia, ha introdotto il suo intervento di fronte alla Commissioni riunite Affari Costituzionali della Camera e Affari Esteri-Difesa del Senato, che stanno esaminando lo Schema di regolamento che riorganizza gli uffici del Ministero.
Ricordate le riforme susseguitesi dal 2019 ad oggi, segno di un “rinnovamento costante” della Farnesina, Guariglia si è soffermato sull’importanza delle dimensioni “politica e securitaria” da un lato e “quella votata la crescita” dall’altro, entrambe “prioritarie per il presente e per il futuro della diplomazia italiana”.
Quella all’esame del Parlamento è una “riforma che guarda al futuro” ma che “non porta con sé aggravi nella spesa pubblica”. Il provvedimento “effettua una revisione dell'organizzazione degli uffici del Ministero, esclusi gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, senza accrescerne il numero”. La riforma, ha specificato Guariglia, “non comporta alcun aumento nel totale delle strutture del Maeci”, quindi “non cambierà né il numero delle strutture dirigenziali generali, che restano 13, né il numero delle direzioni centrali che restano 22, né subirà aumenti il numero totale di uffici e unità, che ammonta oggi a 110”.
Rimane “praticamente inalterata” anche “la dotazione organica del nostro personale, incluso quello appartenente alla carriera diplomatica”.
Soffermandosi poi sui contenuti della riforma e sulle assegnazioni di competenze alle diverse Direzioni generali, Guariglia – a fronte della soppressione della Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale – ha sostenuto che “grazie a questa riforma, la cultura diventa componente cruciale della crescita, il cui ruolo all'estero deve essere inglobato sempre di più in una dimensione unitaria al servizio del Paese”.
La nuova Direzione generale per la crescita e la promozione delle esportazioni le competenze, ha aggiunto, “comprenderà la gestione degli Istituti Italiani di Cultura, delle borse di studio, degli scambi formativi e delle missioni archeologiche” ma anche “di promuovere l'italofonia, nella consapevolezza che tutte le componenti della nostra cultura, a partire dallo studio dell'italiano, corrispondono ad altrettanti volani di crescita per il Paese. In tale ottica, la riforma valorizza la cultura, in connessione con la sfera economica del nostro lavoro e anche con lo sguardo rivolto alle regioni del mondo che possono offrire al nostro sistema produttivo mercati ad alto potenziale”.
Quanto ai servizi consolari, la Direzione generale per i servizi ai cittadini all'estero e le politiche migratorie così come riorganizzata “potrà affiancare alla vasta gamma di servizi erogati ai nostri connazionali la materia della formazione italiana nel mondo e degli enti gestori dei corsi di lingua italiana. Si tratta – ha sostenuto Guariglia – di attività che sono intimamente collegate sia con le politiche e i servizi a favore degli italiani nel mondo, sia anche con le nuove politiche migratorie che assegnano una rilevanza centrale alla formazione all'estero dei lavoratori stranieri destinati ad essere impiegati nel mercato del lavoro italiano”. Quanto alle scuole italiane all'estero esse “sono sorte nel tempo laddove vi era una consistente presenza di nostra collettività”.
“La migliore e più efficace assistenza ai nostri connazionali – ha proseguito l’Ambasciatore – ci lancia verso un cambio di paradigma per il settore consolare e dei servizi all'estero che si collocano in chiave moderna, in piena coerenza con uno dei due pilastri portanti della riforma, cioè quello della crescita, poiché anche le nostre collettività – ha sottolineato – contribuiscono di fatto e concretamente alla crescita del nostro Paese”.
“L'importanza di un'attenzione sinergicamente rivolta alle nostre collettività all'estero e ai contesti nei quali operano – ha detto ancora Guariglia - trova conferma anche nel grande successo ottenuto dall'iniziativa del Turismo delle radici, il progetto curato dal Ministero e rivolto agli italiani e agli italo discendenti desiderosi di venire a esplorare i luoghi le tradizioni e la cultura dei propri antenati”. Progetto, ha confermato, “di cui la rinnovata direzione generale si occuperà istituzionalmente”. (aise)