"Il gusto del design italiano" in mostra a Washington DC

WASHINGTON\ aise\ - Inaugura il 18 novembre negli spazi dell’Ambasciata d’Italia a Washington la mostra “Il gusto del design italiano”, a cura di Elisabetta Pisu, presentata dall’Istituto Italiano di Cultura di Washington in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. L’esposizione, in programma sino al 4 dicembre, racconta l’evoluzione del design italiano nell’ambiente cucina attraverso creazioni originali e oggetti firmati dai grandi maestri del progetto.
30 opere esplorano il legame fra il design made in Italy e la cultura della tavola, attraverso un percorso che va dagli anni Trenta ai nostri giorni, mettendo in luce alcune delle firme, dei brand e degli oggetti più rappresentativi.
“Con questa mostra”, rileva la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington, Elettra La Duca, “celebriamo due eccellenze del nostro patrimonio culturale per le quali l’Italia è famosa nel mondo, in particolare negli Stati Uniti. La varietà gastronomica del nostro Paese si riflette nella realizzazione di oggetti di design creativi, capaci di stupire per originalità ed eleganza senza sacrificare la funzionalità”.
Ne “Il gusto del design italiano” si trovano esposti pezzi iconici, che hanno fatto la storia della preparazione e della presentazione del cibo e che continuano a essere indissolubilmente legati all’immaginario collettivo del rito della tavola, accanto ad altri, che segnano un’evoluzione dal punto di vista tecnologico oltre che del percepito sociale, portando ai visitatori una selezione di realizzazioni che fa luce non solo sulle soluzioni innovative ma, soprattutto, sul design come disciplina rappresentativa di un’epoca, di un mutamento di abitudini, di valori e di attribuzione di significato.
Si comprende come questa evoluzione veda negli anni '90 il design italiano al centro di una rivisitazione dei piccoli elettrodomestici, come macchine per espresso, toaster e frullatori.
Dai piccoli accessori per la mise en place agli strumenti professionali per la preparazione , ogni pezzo esposto nella mostra riflette la maestria e il senso formale distintivo del design italiano, che mette insieme funzionalità ed estetica, innovazione tecnologica e bellezza.
Dall'iconico spremiagrumi Juicy Salif di Philippe Starck per Alessi del 1990 alla grattugia dalle linee sinuose Forma di Zaha Hadid per Alessi del 2021, al Toast di Gae Aulenti per Trabo del 1997, fino al Matarél di Matteo Ragni in vetro trasparente borosilicato del 2017, passando per le posate Conca di Gio Ponti prodotte da Sambonet a partire dal 1955.
“I processi che riguardano la preparazione, il servire e il conservare il cibo”, spiega la curatrice Elisabetta Pisu, “sono sempre stati al centro della cultura italiana sin dal tempo dell’antica Roma, così come la ricerca tra funzionalità e stile. Questo ha fatto sì che artigiani e, in epoca più recente, designer e architetti abbiano dato vita a oggetti raffinati e tecnologici, mai creati prima, diventati pezzi iconici riconosciuti in tutto il mondo ed entrati a far parte della storia del design italiano”. (aise)