Pinacoteca di Brera e Banca Ifis riportano a Milano la bellezza ideale di Antonio Canova

Canova, Vestale – ph. Flavia Berizzi
MILANO\ aise\ - Pinacoteca di Brera e Banca Ifis riportano a Milano la bellezza ideale di Antonio Canova. A partire da venerdì scorso, 16 maggio, ha aperto al pubblico “La bellezza e l’ideale. La collezione Canova di Banca Ifis e la Pinacoteca Viaggiante”, la nuova rassegna interamente dedicata ad Antonio Canova che ha come proprio fulcro i 12 busti dello scultore neoclassico che Banca Ifis ha recuperato e restaurato per portarli, insieme alla Pinacoteca di Brera, per la prima volta a Milano.
L’esposizione è accolta nella Sala 1 della Pinacoteca di Brera che introduce il visitatore nella storia delle collezioni e ora, più in generale, de “La grande Brera”.
Il riallestimento di uno spazio così importante – il primo dal 2018 – richiama, da un lato, l’apporto di Antonio Canova alla formazione della collezione di gessi da destinare agli allievi dell’Accademia e, dall’altro, il ruolo dei mecenati che, nel tempo, hanno accresciuto il patrimonio della Pinacoteca.
Oltre ai 12 busti provenienti dalla collezione di Banca Ifis, il percorso espositivo è arricchito anche dal ritorno a Brera dopo oltre cento anni della Vestale, busto in marmo realizzato da Antonio Canova tra il 1818 e il 1819. A questa, si aggiunge inoltre una serie di piccole riproduzioni in smalto dei dipinti della collezione di Giovanni Battista Sommariva, politico e collezionista d’arte, vicino alle istanze napoleoniche, donate da Emilia Sommariva Seillière nel 1973 alla Pinacoteca.
L’iniziativa, curata da Chiara Rostagno e Valentina Ferrari, consolida la collaborazione tra la Pinacoteca di Brera e Banca Ifis, iniziata lo scorso dicembre con la mostra dedicata a Mario Ceroli, che ha inaugurato gli spazi di Palazzo Citterio.
“La scelta di aprire il percorso espositivo della Pinacoteca con un’esposizione di Canova risolve in modo magnifico un luogo che ha avuto negli anni numerose destinazioni: da galleria per mostre temporanee, a introduzione alla visita, a semplice disimpegno per funzioni accessorie al museo”, afferma Angelo Crespi, direttore generale Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio, Biblioteca Nazionale Braidense. Il riallestimento si è concentrato sul grande scultore, potendo contare sul generoso prestito a lunga scadenza di Banca Ifis che ha messo a disposizione della Pinacoteca di Brera 12 teste in gesso dello scultore veneto di esemplare significanza”.
“Questa teoria di busti”, prosegue Crespi, “ha inoltre permesso di esporre, al centro, il marmo della Vestale di Canova, dando corso all’idea del nuovo Dipartimento di scultura e arti decorative di ricollocare nel percorso museale anche le sculture della nostra collezione, espunte per ragioni museografiche fin dal 1902 e depositate in altri istituti. A contraltare di Canova si è deciso - ed è un altro ritorno - di allestire la cosiddetta “pinacoteca viaggiante” della collezione di Giovanni Battista Sommariva. L’idea è di rendere omaggio al Neoclassicismo, lo stile sotto la cui egida si fondò Brera, preconizzato dai grandi illuministi milanesi celebrati nel pantheon del nostro loggiato, e realizzato da quel manipolo di straordinari artisti che ne alimentarono le mura: Andrea Appiani, Giuseppe Bossi, Antonio Canova”.
I busti appartenenti alla collezione di Banca Ifis sono stati realizzati tra il 1807 e il 1818. Le opere, di dimensione compresa tra i 50 e i 60 centimetri, sono state ritrovate all’interno di Villa Canal alla Gherla, in provincia di Treviso, e restaurate a cura della Banca.
In due di essi, Paride e Beatrice, si nota la presenza delle cosiddette répere, ovvero piccole borchie usate dagli sbozzatori dello studio di Canova come punti di trasporto dal gesso al blocco di marmo per la realizzazione della scultura.
Quanto ai soggetti, s’incontrano alcuni dei maggiori capolavori di Canova, come Ebe, Tersicore, la Venere italica, l’idea personificata di Pace, oltre ai ritratti di quattro figure femminili appartenenti alla famiglia di Napoleone Bonaparte, ovvero Paolina Borghese, Carolina Murat, Elisa Baciocchi Bonaparte e Letizia Ramolino Bonaparte.
Il percorso espositivo prosegue idealmente sull’asse visivo del Napoleone come Marte pacificatore dell’artista neoclassico, calco in gesso della scultura in bronzo posta nel primo cortile dell’Accademia di Brera. L’opera è stata recentemente restaurata e ricollocata nella sua posizione originaria al centro della sala 15 della Pinacoteca, in occasione della celebrazione dei 200 anni dalla sua fondazione.
Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Contemplazioni. (aise)