Cittadinanza: il MAIE Nord, Centro, Caraibi e Sud America consegna la lettera contro il Decreto 36/2025

ROMA\ aise\ - Dal Canada all’Argentina, passando per il Messico, i Caraibi e l’America Centrale, il MAIE ha portato a termine una mobilitazione “corale, compatta e determinata” contro il decreto cittadinanza all’esame del Senato, consegnando una lettera indirizzata al Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani in diverse sedi diplomatiche.
La lettera — firmata dal Senatore Mario Borghese, dal Senatore Ricardo Merlo e da Vincenzo Odoguardi — chiede con fermezza il ritiro immediato del Decreto Legge 36/2025, che nega la trasmissione della cittadinanza italiana oltre la seconda generazione, minacciando i diritti di milioni di italiani all’estero.
Nel Nord, Centro e Sud America, la lettera è stata fisicamente consegnata nelle seguenti città: Messico – Giovanni Buzzurro e Antonio Mariniello, Costa Rica – Giancarlo Parisi, Panamá – Gaetano Sciacqua, Chicago (USA) – Pat Capriati, Houston (USA) – Francesco Rallo, New Jersey (USA) – Matteo Provaskin, New York (USA) – Quintino Cianfaglione, Miami (USA) – Dennis Casco, Toronto (Canada) – Francesco Sanci e Luigi Demartino, Montreal (Canada) – Jorge Gallo, Repubblica Dominicana – Massimiliano Atrigna e Tullio Marino, Guatemala – Sebastian Marcucci, Los Angeles (USA) – Nicolò Gobbi, Argentina – Coordinatori MAIE con folta partecipazione davanti all’ambasciata, Uruguay, Brasile, Paraguay, Cile, Bolivia, Venezuela, Perù – Consegne parallele.
In molti casi, riporta il Maie, la lettera è stata consegnata direttamente nelle sedi diplomatiche: a Chicago, il coordinatore Pat Capriati ha avuto un lungo e costruttivo dialogo con il Console Generale; in Messico, la consegna è avvenuta personalmente all’Ambasciatore d’Italia, dando particolare rilievo istituzionale al gesto.
La lettera denuncia che il Decreto 36/2025 rappresenta “un attacco alla trasmissione dell’identità culturale e giuridica alle nuove generazioni e una frattura nel principio di unità tra italiani dentro e fuori dai confini nazionali”.
Il Maie, dunque, “non chiede, ma esige il ritiro immediato del decreto”, l’avvio di “un dialogo aperto e trasparente con le comunità italiane all’estero” e “il riconoscimento pieno e incondizionato dei diritti dei cittadini italiani nel mondo”.
“Questa azione congiunta nelle Americhe è solo il primo passo”, conclude la nota del Maie Nord America. “Se le istanze delle comunità italiane all’estero continueranno a essere ignorate, il MAIE non resterà fermo: la mobilitazione si intensificherà, si allargherà e si rafforzerà. La cittadinanza italiana non è una concessione: è un diritto. E chi vive lontano dall’Italia, ma porta l’Italia nel cuore ogni giorno, non può essere escluso dal futuro del Paese”. (aise)